guarnacca
Forma fiorentina (altrove -acchia, -accia, -aza) di un vocabolo che si fa risalire al latino gaunaca, " specie di pelliccia ": era una lunga sopravveste di seta o di lana foderata di pelli più o meno pregiate, che si portava da uomini e da donne, indossata sopra la gonnella. Il termine - ampiamente attestato nella prosa (cfr. Castellani, Nuovi testi, glossario, anche sub v. vestire) e nella lirica, ad es. in Folgore E di decembre 8, in Pieraccio Tedaldi Qualunque m'arrecassi 5 - ricorre in Cv I VII 7 se a me fosse comandato di portare due guarnacche in dosso.
Se ne parla a proposito di un commento alle canzoni del Convivio da scrivere in latino. L'immagine delle due g. corrisponde all'idea di una veste linguistica disadatta, quella del latino, da sovrapporre al volgare delle canzoni.
Un secondo esempio è in Fiore CLXXXV 12 poi si tragga guarnacca e gonnella, dove si tratta di una g. femminile, che era di colori vivaci e poteva essere arricchita da fregi di oro e di perle e da altre guarnizioni.
Bibl. - C. Merkel, Come vestivano gli uomini del " Decamerone ", Roma 1898, 48 ss.