Pittore padovano (m. prima del 1369). Ebbe parte notevole nella storia della pittura veneziana del Trecento, riassumendo nella sua opera motivi che poi passeranno ad Altichiero. La sua personalità, scarsamente documentata, si può ricostruire attraverso varie opere, che vanno da una croce dipinta, firmata, probabilmente giovanile (Bassano, Museo Civico), alla pala con l'Incoronazione della Madonna datata 1344 (Malibu, J. P. Getty Museum), alla decorazione, con affreschi e a tavole (Padova, Museo Civico), della cappella del palazzo dei Carraresi (1345 circa), agli affreschi nel Palazzo Ducale di Venezia (1365-66). Gli affreschi dell'abside della chiesa degli Eremitani a Padova, in parte distrutti dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, sono stati ritenuti di una fase in cui risente della pittura lombarda. Queste opere dimostrano che il G., uscito da una tradizione veneto-bizantina, subì l'influsso del giottismo probabilmente attraverso i pittori riminesi, e unì a questi caratteri un'aperta adesione a moduli decorativi gotici d'influsso bolognese. Quest'ultimo aspetto si fa soprattutto evidente nelle opere del periodo tardo, in cui si coglie anche un vivace atteggiamento narrativo.