GUARDIAGRELE (A. T., 27-28-29)
Cittadina dell'Abruzzo, in prov. di Chieti, a 577 m. s. m., su un rilievo isolato appartenente a una dorsale che si dirama dalla Maielletta e che, prolungandosi a nord, sostiene anche i paesi di S. Martino alla Marrucina e Casacanditella. Il rilievo su cui sorge Guardiagrele termina in alto con una platea di forma grossolanamente rettangolare e l'abitato la occupa tutta, con vie rettilinee e pianeggianti, fra le quali la Strada Grande, l'arteria più animata, che percorre tutta la cittadina da nord a sud. In questa strada si apre la piazzetta ove è la famosa chiesa di S. Maria Maggiore. La strada termina nel Largo Garibaldi, ove sono gli avanzi di un castello. Di qui, come pure dalla Villa Comunale, si godono splendidi panorami. Guardiagrele, già abitata in età classica, cinta di mura da Belisario, fu nel Medioevo un centro notevole d'industrie, tra le quali famosa l'oreficeria e anche l'arte dei ferri battuti. Nella seconda metà del sec. XVI sembra avesse 2500-2800 ab., cifra assai cospicua, che la poneva tra i maggiori centri dell'Abruzzo Citra; circa la stessa popolazione risulta dalla numerazione del 1648, mentre venti anni dopo (1669) gli abitanti erano ridotti a meno della metà. Nei secoli XVIII e XIX si ha un nuovo, progressivo incremento, che si accelera dopo il 1850; nel 1861 sono noverati 7971 ab. (nell'intero comune), nel 1881 8712, nel 1901 9493, nel 1921 11.085. Ma una parte molto notevole della popolazione (almeno il 60%) è sparsa nel vasto territorio comunale (60 kmq.), in buona parte coltivato (cereali, ulivi, vite); la popolazione del centro era nel 1921 di 3851 ab. Oggi Guardiagrele con una popolazione di 11.649 ab. (1931; intero comune) è uno dei maggiori comuni del Chietino; gli abitanti si occupano prevalentemente dell'agricoltura e nell'industria armentizia, che è alimentata dagli estesi pascoli.
La stazione sulla linea ferroviaria Lanciano-Ortona, è distante 5 km. dalla città.
Monumenti. - Pochi frammenti decorativi hanno permesso d'identificare il luogo ove sorse l'antica badia benedettina di San Clemente di Guardiagrele (secolo X circa). Altri frammenti presso la chiesa di Santa Maria Maggiore testimoniano che nel sec. XI la chiesa venne completamente ricostruita sul tipo a una navata con torrione centrale avanti al prospetto. La costruzione romanica è dimostrata dai resti di un grande portale e da frammenti varî. Copre un rettangolo di circa m. 14 × 54 senza i portici che le sono ai lati e presenta l'aspetto solenne delle cattedrali nordiche. Un sottopassaggio trasversale comunica a piano terreno con i due portici dei fianchi e divide i locali sottoposti all'aula in due parti, di cui quella posteriore è la chiesa dedicata alla Madonna del Riparo. All'aula superiore, oggi trasformata nelle decorazioni, si accede per una scalea centrale. Il prospetto è dominato dal campanile centrale costruito fra il 1110 e il 1202 e decorato con architettura che per molti caratteri si avvicina al periodo angioino (sec. XIV). Il portale, capolavoro di questa epoca, reca nella lunetta un prezioso altorilievo rappresentante l'Incoronazione di Maria. Il convento con l'annessa chiesa di S. Francesco presenta le note caratteristiche della semplice architettura francescana del '300. Della chiesa di S. Nicola di Bari, malamente trasformata, rimangono due portali. Molte opere sparse per la città dimostrano la lunga tradizione d'arte che in essa ebbe vita e si esplicò anche in palazzi e in edifici di civile abitazione dal sec. XIV al XVI, come ad esempio la casa in Via dei Cavalieri n. 126 con ingresso sestoacuto sormontato da timpano e un cortile a loggiati.
Bibl.: F. Ferrari, Santa Maria Maggiore di Guardiagrele, Guardiagrele 1905; V. Balzano, L'arte abruzzese, Bergamo 1910; B. Amoroso e C. de Titta, Guardiagrele, Guardiagrele 1913; I. C. Gavini, Storia dell'architettura in Abruzzo, Milano-Roma 1927-28, voll. 2.