GUALTERIO, Filippo Antonio, conte
Uomo politico e storico, nato ad Orvieto nel 1818, morto a Roma il 10 febbraio 1874. Dedicatosi in gioventù agli studî storici, pubblicò (Torino 1846) la Cronaca inedita degli avvenimenti d'Orvieto e d'altre parti d'Italia dall'anno 1333 all'anno 1400 del Montemarte. Durante la guerra del 1848, andato a Roma, fu nominato intendente generale della civica mobile e dei volontarî dell'esercito pontificio, succedendo a Carlo Pepoli; e combatté a Vicenza. Partigiano fin d'allora dei principî moderati, avversò i moti politici del 1849, e fu costretto a fuggire dalla sua città natale. Riparato a Firenze, visse nell'intimità del Ricasoli e del Lambruschini, fino a quando, andato in Piemonte, riprese gli studî storici e diede in luce a Firenze, tra il 1850 e il 1851, i quattro volumi degli Ultimi rivolgimenti italiani, che ancor oggi si consultano con profitto. Entrato in relazione col conte di Cavour, ebbe da lui incarico di recarsi a Roma per compilare una notizia sulle condizioni politiche degli stati pontifici, di cui il Cavour si valse al congresso di Parigi; e allo stesso indirizzò un suo lavoro: Sull'intervento dell'Austria nello stato romano (Firenze 1859). Nel 1860 preparò, ordinò e diresse il moto nell'Umbria, accoppiando all'audacia l'oculatezza. Fu deputato per Cortona alla VII legislatura, al termine della quale entrò in Senato (20 gennaio 1861); e fu prefetto a Perugia, a Genova, a Palermo, a Napoli. Ministro dell'Interno nel gabinetto Menabrea dal 27 ottobre 1867 al 17 gennaio 1868, fu oggetto di aspre critiche per i mezzi energici da lui usati; e non meno criticata fu la sua nomina a ministro della Real Casa.