Famiglia di liutai, attivi dal sec. 18º, in cui la loro arte raggiunse il vertice, al sec. 20º. Lorenzo (Piacenza 1690 circa - Milano 1748), che si dichiarava allievo di A. Stradivari, lavorò inizialmente a Cremona, poi a lungo a Piacenza e infine (dal 1745) a Milano; i suoi strumenti, ormai rari, sono d'alto valore per fattura e sonorità, e la vernice è meravigliosa. Il figlio Giovanni Battista (Piacenza 1711 circa - Torino 1786), il più notevole esponente della famiglia, lavorò a Piacenza (1740-49), a Milano (1749-58), a Cremona (1758), a Parma (1759-71) e infine a Torino (dal 1771). Come il padre, anch'egli ebbe come punto di riferimento, soprattutto nel periodo torinese, l'arte di A. Stradivari (e in questo senso va interpretata la sua sottoscrizione "alumnus A. Stradivarii"), di cui però non fu pedissequo imitatore. Caratteristiche dei suoi strumenti sono il fondo d'acero, in due pezzi, con venatura perfetta, piano armonioso assai spesso, vernice trasparentissima. Ebbe come aiuto nella sua bottega il figlio Gaetano (Piacenza 1745 circa - Torino 1831), mentre il figlio maggiore Giuseppe (1736 circa - 1805 circa), detto il soldato, svolse attività autonoma a Como, Pavia e Milano. La famiglia ha dato poi altri artefici di valore (Carlo fratello di Gaetano e Giuseppe e i suoi figlio e nipote Gaetano e Antonio), quantunque minori dei precedenti, che svolsero la loro attività soprattutto a Torino, centro principale dei G. da Giovanni Battista in poi, fino a Francesco (Torino 1863 - ivi 1948).