GROSSETO (A. T., 24-25-26)
Città della Toscana, capoluogo di provincia e sede vescovile, posta nel cuore della pianura maremmana, a poco più di 1 km. dalla riva destra dell'Ombrone a 11 m. s. m., distante 12 km. dalla costa del Tirreno. Grosseto è una città di moderna origine e di recente sviluppo. Sotto la dominazione dei Medici raggiunse una popolazione di 3000 ab.; ma poi gradatamente decadde, onde nel sec. XVIII non contava più di 645 ab. che salirono a 2732 nel 1833. La popolazione si accrebbe grandemente nel trentennio successivo e raggiunse i 6582 ab. nel 1861. Il progresso, meno rapido nei primi decennî dopo l'unificazione del Regno (nel 1901 il comune aveva una popolazione di 9599 ab., di cui 5260 nel centro urbano), si accentuò in seguito grandemente, tanto che nel 1921 si ebbero rispettivamente 18.027 e 8737 ab. e nel 1931 il comune aveva raggiunto i 23.997 ab. L'incremento demografico della città è in relazione con lo sviluppo economico della regione e con i grandi lavori di bonifica e di colonizzazione (specialmente nell'antica tenuta granducale dell'Alberese, concessa all'Opera nazionale dei combattenti e in altre proprietà private: v. maremma). Con il miglioramento delle condizioni igieniche, dovuto, oltre che alle bonifiche, all'aver dotato la città di ottime acque potabili derivate dalle sorgenti dell'Amiata, è scomparsa quasi del tutto la malaria: a ciò si è aggiunto uno sviluppo commerciale, per l'esportazione dei prodotti agricoli e pastorali (frumento, vini, olî, lane), e industriale (fabbriche di macchinarî agricoli, pastifici, ecc.). Grosseto è oggi una piccola città moderna ben costruita, provvista di tutti i comodi della vita civile, d'istituti d'istruzione media, di una biblioteca comunale, di un piccolo museo etrusco, ecc. Al suo incremento demografico ha corrispostu lo sviluppti edilizio, cmde nuovi e ampî quartieri sono sorti a nord e a sud dell'antica cerchia esagonale di bastioni del sec. XVI convertiti nel sec. XIX in ridente passeggio.
Il comune di Grosseto, il più vasto della Toscana (kmq. 477,04) oltre al capoluogo conta altri tre piccoli centri: Batignano (620 ab. nel 1921), Istia d'Ombrone (391) e Montepescali (754). Grosseto è stazione della ferrovia Livorno-Roma e testa di linea (Montepescali) della ferrovia per Asciano.
Monumenti. - Poco rimane delle mura senesi costruite nel 1300 su quelle aldobrandesche delle quali si erano salvati il Cassero del Sale e la Porta cittadina che conservano tuttora la balzana di Siena. Il duomo, assai restaurato, conserva parte del. la costruzione originaria, dovuta al senese Sozzo di Pace Rustichini (fine del sec. XIII). Ha un altare marmoreo (1475) del senese Antonio Ghini, con una bella Madonna di Matteo di Giovanni, e un'altra Madonna del Sassetta. Fra le altre chiese merita attenzione quella di S. Pietro per l'abside romanica. La chiesa di S. Francesco fu restituita al culto con i lavori di restauro dell'architetto Renzo Porciatti (1903). Nuda e imponente, con le sue agili finestre che ravvivano l'interno, con i suoi affreschi di scuola senese, questa basilica francescana è forse la costruzione più intatta della città. Il Palazzo provinciale è invece una brutta contraffazione recente di gotico senese.
Storia. - Succeduta all'etrusca Roselle, le cui rovine sussistono ancora su una collina a 8 km. a NE. della città, è ricordata la prima volta al principio del sec. IX; fu castello e corte dei conti Aldobrandeschi e, pur rimanendo loro feudo, ebbe istituzioni comunali; nel 1138 Innocenzo II vi trasportò il vescovado dalla distrutta Roselle. Fu presa da Siena nel 1224; favorita da Federico II e sede più volte, fra il 1242 e il 1245, del vicario imperiale di Toscana, fu, dopo varî tentativi di reggersi liberamente, riconquistata nel 1259 dai Senesi, i quali tuttavia riuscirono a renderla tranquilla soltanto nel 1336. Vi si afforzarono i Francesi nella guerra di Siena contro Cosimo I, al quale passò nel 1559. I primi granduchi medicei le diedero la cinta esagonale e compirono importanti lavori di bonifica; in seguito però la città decadde e si ridusse quasi spopolata. La sua risurrezione ebbe gl'inizî con Pietro Leopoldo, il quale la costituì in capoluogo di provincia (1776). Al giorno d'oggi Grosseto è in rapido progresso ed è centro del commercio maremmano.
Provincia di Grosseto. - La provincia di Grosseto, corrispondente all'antica Provincia inferiore di Siena costituita nel 1766, si estende sul litorale maremmano (v. maremma) dal Golfo di Follonica alla foce del Chiarone e comprende la valle media e inferiore dell'Ombrone, le valli della Bruna e dell'Albegna e parte di quella della Fiora, nonché l'Isola del Giglio. Nell'interno si estende sino alla sommità dell'Amiata. La sua area complessiva è di 4496 kmq.; la popolazione presente (al censimento del 1931) è di 176.991 abitanti (164.990 abitanti nel 1921); quella residente di 176.514 ab., suddivisa in 24 comuni; per la densità di soli 39 ab. per kmq. è la terz'ultima fra tutte le provincie del Regno, venendo dopo le provincie di Sassari e di Nuoro in Sardegna. Notevole tuttavia l'accrescimento verificatosi negli ultimi decennî (oltre 30.000 ab. dal 1901).
Bibl.: C. A. Nicolosi, Il litorale maremmano, Bergamo 1910; L. Marri Martini, Costruzioni francescane in terra senese, in S. Francesco e Siena, Siena 1927; R. Barbaresi, Bibl. della prov. di G., Siena 1930.