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gromma

di Vincenzo Valente - Enciclopedia Dantesca (1970)
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gromma

Vincenzo Valente

In Pd XII 114 è la muffa dov'era la gromma. In senso proprio g. è il " tartaro " o " gruma ", sedimento del vino che s'incrosta nelle botti ed è ritenuto prova della buona qualità del contenuto.

Uguccione da Pisa nelle sue Derivationes spiega: " Gruma est crusta, quae fit in lateribus dolii propter vinum ". Benvenuto specifica: " Gromma est solida, sapida, odoripera et bona, ita quod conservat vinum ". L'idea della g. che dà buon odore al vino è ripresa anche dal Landino: " Dove solea essere la gromma che rende ottimo odore del vino, che è stato nel vaso: ora v'è la muffa che getta cattivo odore ".

Nel contesto del luogo dantesco la g. vuoi significare metaforicamente la sostanza dei buoni principi informatori della regola francescana e la loro retta osservanza. Tutta l'espressione ha sapore proverbiale: " buon vin fa gruma, e tristo vin fa muffa ".

Vocabolario
grómma
gromma grómma s. f. [dal ted. svizz. grummele]. – 1. Incrostazione lasciata dal vino sulle pareti interne delle botti; prov., il buon vino fa gromma e il cattivo muffa; con senso analogo, ma fig., in Dante: Sì ch’è la muffa dov’era la gromma,...
grommare
grommare v. intr. [der. di gromma] (io grómmo, ecc.; aus. avere), non com. – Incrostarsi di gromma. ◆ Part. pass. grommato, anche come agg., coperto di gromma o d’altra materia a modo di gromma: Le ripe eran grommate d’una muffa, Per l’alito...
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