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GROMA

di Matteo Della Corte - Enciclopedia Italiana (1933)
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GROMA (lat. groma, gr. γνώμων)

Matteo Della Corte

È lo strumento geodetico adoperato dai Romani, fino forse al sec. III d. C., così per le solenni limitazioni, distribuzioni o assegnazioni agrarie, come per le ordinarie misurazioni e terminazioni campestri, e relative verifiche di confini (v. agrimensura).

Il dibattito sulla vera costruzione e sulla tecnica di maneggio della groma, iniziatosi nel sec. XVII, alimentato dall'intervento di filologi, fisici e tecnici, italiani e stranieri, si è mantenuto vivo fino ai giorni nostri in difetto di elementi di fatto incontrovertibili, ma si è concluso con la scoperta, avvenuta nel 1912 a Pompei, di undici elementi di ferro e di bronzo (fig.1), che, reintegrati delle parti di legno perdute, condussero il Della Corte alla ricostruzione totale dello strumento (figg. 2 e 3).

È chiaro che i due bronzi A e B (quest'ultimo si prolunga in un cuspidone di ferro a quattro alette, da infiggersi nel suolo) servivano a ricomporre il bastone di sostegno (ferramentum), e così pure che dalle quattro punte (cornicula) disposte a perfetto angolo retto della croce terminale, o groma, G, fatta di lamine di ferro rivestenti un'interna anima di legno (una volta inserita questa per la sua ghiera centrale, H, su altro sostegno) dovevano pendere per altrettanti fili (nerviae) i quattro contrappesi (pondera), K. Questo significa che i rimanenti bronzi C, D, E, F, dovevano servire a ricomporre il terzo elemento essenziale dello strumento, il pezzo di transizione tra il ferramentum e la groma: il rostro sporgente, (umbilicus soli; fig. 2), lungo esattamente un piede; quel pezzo, cioè, che, non essendo stato riprodotto nemmeno nel rilievo di Ivrea (unica classica ma sommaria riproduzione che si abbia della groma, nel marmo funebre del mensor L. Aebutius Faustus), si lasciava solo intravedere ma non determinare nella sua forma vera attraverso le frammentarie indicazioni dei gromatici e le riconosciute necessità della tecnica del maneggio, poste in evidenza da alcuni studiosi. È quello, infatti, il pezzo che, articolandosi per un capo sul ferramentum (figura 3), vi gira a volontà dell'operatore, e, inserendosi per l'altro capo nella ghiera centrale della croce (groma), che vi si appoggia dall'alto libera di girarvi intorno, serve a integrare al completo la interessante macchina, o machinula, permettendo in ogni senso i traguardi fra le coppie di fili a piombo opposte, ricadenti dai bracci della groma. L'incontro ad angolo retto tra i piani visivi verticali, ottenuti traguardando fra le coppie opposte dei fili ricadenti dalla croce, determinava da un canto gli allineamenti divisorî (rigores) sul suolo da dividere e confinare, e dall'altro i punti d'incrocio da munire di cippi terminali (termini, lapides, cippi, ecc.). Nell'inversa operazione, della revisione cioè o restituzione e reintegrazione di una metazione e terminazione giȧ esistente, preso come punto di partenza uno dei termini già infissi al suolo (nella fig. 2 la machinula si vede piantata presso uno dei cippi principali di un ager limitatus), si trattava di controllare l'esattezza delle parcelle agrarie assegnate, seguendo l'andamento delle linee divisorie (rigores), e smontando e rimontando lo strumento ed eseguendo le relative operazioni di revisione a ogni punto d'incrocio dei rigores (cardini e decumani).

Fonti: Gromatici veteres, ed. Lachmann e Rudorff, Berlino 1848-52.

Bibl.: M. Della Corte, Groma, in Mon. dei Lincei, XXVIII (1922), p. 5 segg. (con tutta la precedente bibliografia).

Vedi anche
agrimensura Ramo della topografia che si occupa di determinazioni relative ad appezzamenti di terreno, quali per es. la misurazione e ripartizione delle aree, la confinazione, il ripristino e le rettifiche di confine ecc. Per le operazioni in campagna si usano strumenti semplici (principalmente longimetri e squadri). ... centuriazione Divisione di terreni destinati alle assegnazioni in Roma antica: i terreni venivano divisi per mezzo di linee tra loro perpendicolari, i decumani e i cardini, in tanti quadrati (lunghezza normale del lato: 2400 piedi), ciascun quadrato costituiva il fondo per 100 famiglie (centuria), fra le quali i lotti ... Pompei Comune della prov. di Napoli (12,4 km2 con 25.755 ab. nel 2008), situato nella piana del fiume Sarno, presso le pendici orientali del Vesuvio. È sorto e si è sviluppato nel 19° sec., dapprima col nome di Valle di Pompei, a E dell’antica Pompeii, attorno al celebre santuario della Madonna del Rosario. ... Latino Pacato Drepànio Pacato Drepànio, Latino (lat. Latinius Pacatus Drepanius). - Retore gallo (sec. 4º d. C.), amico di Ausonio e di Simmaco; capo di una legazione a Roma (389), pronunciò un panegirico di Teodosio, a noi giunto, interessante come documento storico.
Altri risultati per GROMA
  • groma
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    Strumento agrimensorio usato dai Romani (in uso forse fino al 3° sec. d.C.). Era costituito da due bracci uguali perpendicolari fra loro, imperniati su un’asta infissa nel terreno e portanti a ogni estremità un filo a piombo (v. fig.). Con la g. si potevano tracciare sul terreno allineamenti divisori ...
Vocabolario
gròma
groma gròma s. f. [dal lat. groma]. – Strumento agrimensorio, costituito da due bracci uguali incrociantisi perpendicolarmente tra loro, imperniati con un rostro su un’asta infissa nel terreno e portanti alle estremità quattro fili a piombo;...
gromatico
gromatico gromàtico agg. e s. m. [dal lat. gromatĭcus, der. di groma (v. la voce prec.)] (pl. m. -ci). – 1. agg., non com. Che si riferisce alla groma, o in genere alla misurazione dei campi. 2. s. m. Presso gli antichi Romani, agrimensore,...
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