GRIMALDI, Giovanni Francesco, detto il Bolognese
Pittore, incisore e architetto, nato nel 1606 a Bologna, morto nel 1680 a Roma. Educatosi all'arte dei Carracci, si recò nel 1626 circa a Roma, ove divenne nel 1636 socio dell'Accademia di S. Luca (nel 1666 ne venne eletto principe). Nel 1638 affrescò la facciata del palazzo Poli; tra il 1644 e il '52 decorò con paesaggi e scene mitologiche alcune stanze della villa Doria-Pamphilj, di cui diresse, assieme con l'Algardi, la costruzione. Nel 1649 fu chiamato dal cardinale Mazzarino a Parigi, dove dipinse nel palazzo Mazzarino, nel Louvre e nella chiesa dei Gesuiti. Tornato nel 1651 a Roma, vi svolse un'attività assai intensa: affreschi suoi si trovano al palazzo Borghese, al Quirinale (1656-57; eseguiti in collaborazione con numerosi aiuti), a Frascati (villa Falconieri), a Tivoli (Duomo), all'Accademia di S. Luca (1670), nella chiesa di S. Maria della Vittoria, in quella di S. Maria dell'Anima, ecc. Altre opere sue e disegni sono sparsi in varie gallerie d'Europa. Tra le cose migliori del G. sono le 57 incisioni con paesaggi di soggetto biblico e mitologico eseguite con tecnica franca e gustosa, se anche poco originale. Seguace della scuola romano-bolognese, eccelse nella pittura del paesaggio prediligendo una maniera larga, decorativa, modellata però su uno schema alquanto uniforme.
Bibl.: L. Frati, in Varietà stor.-artistiche, Città di Castello 1912, pp. 143-56; F. Noack, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XV, Lipsia 1922.