GRIFFENFELD, Peder Schumacher, conte di
Uomo di stato danese, nato a Copenaghen il 24 agosto 1635. A 12 anni iniziò all'università di Copenaghen gli studî di teologia, e visse per alcuni anni nel palazzo del vescovo Jesper Brochmand. Nel 1635, compiuti i suoi corsi, partì all'estero per 8 anni, per completare gli studî. Si trattenne a Leida, a Utrecht e Amsterdam e visse per 3 anni a Oxford; nel 1660 visitò Parigi e nel 1662 ritornò nel suo paese nativo, ammiratore della Francia e dell'autocrazia francese, con una solida conoscenza delle lingue e fortemente influenzato dal pensiero politico, dai modi e anche dai facili costumi del Sud.
Nel 1663 fu creato bibliotecario reale. Guadagnatasi la fiducia e l'amicizia del colto re Federico III, nel 1665 ne divenne segretario ed ebbe l'incarico importante di comporre il Kongelov (la legge del Re). Era ormai un uomo di grande autorità negli affari politici; e la sua ascesa fu rapidissima. Nel febbraio del 1670, dopo l'ascensione al trono di Cristiano V, fu nominato Over og Gehemekammersekretar (primo segretario della Camera segreta), nel maggio 1670 divenne segretario del Gehejmekonseil (Consiglio Segreto) e nel 1671 consigliere segreto. Nello stesso anno fu fatto nobile col titolo di Griffenfeld. Nel 1673 ricevette il titolo di conte e divenne cancelliere. Nello stesso tempo acquistava vasti possessi. Così, gradatamente, G. era diventato il vero dirigente dello stato grazie alle sue molteplici capacità, alla sua solida conoscenza di tutte le questioni statali e della natura umana, ai suoi talenti di organizzatore e alla sua eccellente abilità diplomatica. Egli riformò l'amministrazione centrale e locale, promosse il commercio e l'industria, e introdusse le nuove dignità di conte e di barone in Danimarca, per dimimuire l'influenza dell'antica aristocrazia di nascita. Negli ultimi anni della sua amministrazione, G. era tuttavia occupato prevalentemente dalla politica estera. Nonostante l'ostilità esistente fra la Danimarca e la Svezia, egli cercava soprattutto la pace con la Svezia, che in quei tempi aveva fatto alleanza con la Francia. Ma a dispetto di tutti i suoi sforzi, nel 1675 fu dichiarata la guerra. Nel periodo successivo egli mantenne relazioni un po' sospette coi governi della Svezia e della Francia; e ciò condusse al suo arresto e al suo processo. La sua rapida carriera e la sua alterigia gli avevano procurato molti e potenti nemici; così fu che il tribunale speciale, composto di 10 dignitarî, lo condannò alla degradazione e alla decapitazione, per essersi fatto corrompere nel dispensare uffici e - cosa ingiusta - per tradimento. Fu graziato sul patibolo, e la sua condanna fu commutata in prigione a vita. Il resto della vita egli passò in carcere specialmente a Munkholm sul Trondheim fiord in Norvegia. Morì nel 1699 a Trondheim. La disgrazia del G. eccitò la fantasia del giovane Victor Hugo, che vi intessé su il suo primo romanzo Han d'Islande (1823).
Bibl.: A. D. Jørgensen, Peder Schumacher Griffenfeld, Copenaghen 1893-1894, voll. 2; Knud Fabricius, Griffenfeld, Copenaghen 1910.