GREMBIULE (fr. tablier; sp. delantal; ted. Schürze; ingl. apron)
La forma più antica del grembiule fu un pezzo di stoffa girata intorno ai fianchi, posto sopra altre vesti, sia per gli uomini sia per le donne; questa foggia si ritrova fino al 1200, mentre poi il grembiule assume la forma che ha conservata tuttora, attraverso infinite variazioni. Ma questo accessorio, creato per necessità pratiche, divenne presto elegante e già prima del Quattrocento, col fiorire dell'arte del ricamo, era spesso oggetto di squisita fattura. Nei paesi nordici si trasformò anche in ornamento di pelliccia. Nei secoli XVI e XVII altro non fu che un ornamento prezioso aggiunto nel ricco costume femminile, finché nel Settecento fece parte del costume stesso come guarnizione del vestito. Verso la fine del regno di Luigi XIV venne la moda dei grembiuli di merletto e di seta, di grandissimo lusso; se ne facevano di punto d'Inghilterra, di merletto d'argento e di merletto d'Alençon. Da questa moda deriva il tablier del costume francese (1700), che consiste nell'apertura dell'ampia veste di sopra (panier) su un'altra veste d'altro colore o di merletto, ma sempre molto ricca di guarnizioni. Con questa moda decade l'uso del grembiule vero e proprio, che rimane però sempre nei varî costumi regionali. Ritorna nel 1814 nell'abbigliamento elegante; e venuta la moda delle vesa larghe (1830), si sbizzarrisce fino al 1860 in fogge curiose, anche nell'abbigliamento dell'infanzia. (V. tavv. CXCIX e CC).
Bibl.: C. Vecellio, Habiti antichi et moderni, Venezia 1589, p. 164; M. Viollet-le-Duc, Dictionnaire raisonné du mobilier français de l'époque carlovingienne à la Renaissance, Parigi 1874-75; B. Köler, Allgemeine Trachtenkunde, Lipsia s. a., pp. 99-110; V. Gay, Glossaire archéologique du Moyen âge à la Renaissance, II, Parigi 1928, p. 370.