GREGORIO II papa, santo
Figlio di Marcello, romano, fu eletto papa il 19 gennaio 715. Allevato nel patriarchio lateranense, dove era stato sacellario e bibliotecario, aveva accompagnato in Oriente, come diacono, il suo predecessore Costantino.
Il Liber Pontificalis parla della sua premura per i restauri delle basiliche di S. Paolo e di S. Lorenzo e per i monasteri, specie per quelli posti intorno a S. Paolo. Ma fondò anche, nella sua casa paterna, quello di Sant'Agata. Ebbe da Liutprando, re dei Longobardi, la conferma della restituzione del patrimonio delle Alpi Cozie, fatta già da Ariperto, e aiutò con denari i Napoletani a riprendere il castello di Cuma, preso dai Longobardi. Affidata nel 719 a Bonifacio la missione di evangelizzare la Germania, lo consacrò vescovo nel 723 e lo assisté con le sue lettere nell'ardua opera dell'organizzazione. Ma nel 726 si ebbero i primi tumulti in Italia per l'esosità dei Bizantini in fatto di tributi e per il decreto di Leone III Isaurico contro le immagini. Di essi approfittò il re longobardo Liutprando per impadronirsi prima delle città della Pentapoli e di Osimo, e per marciare poi su Roma stessa. E fu un grande successo per G. l'essere riuscito a fermare Liutprando a Sutri, e ad ottenere anzi che il re donasse la città "agli apostoli Pietro e Paolo". Nel 728 Liutprando, d'accordo questa volta con il nuovo esarca bizantino Eutichio, mosse contro Roma, assediandola; ma ancora una volta riuscì al papa di accordarsi con Eutichio e con Liutprando: insieme col primo concorse a sconfiggere un tal Petasio, detto anche Tiberio, proclamatosi imperatore nella Tuscia romana; dal secondo ottenne mantello, spada e corona in omaggio alla tomba di S. Pietro. G. aveva così posto le basi del potere temporale e costituito, con Sutri, il primo nucleo dello stato pontificio. Morì il 10 febbraio 731.
Bibl.: P. Jaffé, Regesta Pontif. Roman., Lipsia 1885, pp. 249-257; L. Duchesne, Liber Pontif., I, Parigi 1886, pp. cclxi, 396; id., Les premiers temps de l'état pontifical, Parigi 1911, pp. 7 segg., 24 segg.; Hefele-Leclercq, Histoire des Conciles, III, Parigi 1910, p. 647 segg.; G. Kurth, S. Bonifacio, Roma 1905, p. 28 segg. Per i rapporti con i Longobardi: L. M. Hartmann, Geschichte Italiens im Mittelalter, II, ii, Gotha 1903; G. Romano, Le dominazioni barbariche in Italia, Milano 1910.