Giurista, storico e poeta (Napoli 1695 - Marsala 1767); compromessosi per ragioni politiche, fu (1744) condannato all'esilio. Ha lasciato egloghe e rime, col nome arcadico di Clarisso Licunteo; ma il suo nome è legato a un'Istoria delle leggi e magistrati del Regno di Napoli, in 4 voll. (1732-52), continuata poi dal fratello Ginesio, che la portò a 8 voll. (1767-74).