GATTIOLI, Gregorio
Nacque ad Ala, nel Trentino, nel 1622, figlio di Bartolomeo, mercante e proprietario terriero discendente da una delle più ricche famiglie della città, di origine veneta, e da "una Taddei".
Alla decisione di intraprendere la vita religiosa, comune anche a un suo nipote, Bernardo, concorse il declino delle fortune familiari in seguito all'assassinio del nonno, che "vendeva seta e grani da Ala a Rovereto", e il furto delle sue sostanze, tale da obbligare il figlio a "lasciare il negozio".
Verso i 16 anni il G. entrò nel convento cappuccino di Ala dove, tolto il periodo di formazione al sacerdozio e intervallate altre permanenze nei monasteri della provincia veneta dei cappuccini, sarebbe rimasto per la maggior parte della sua vita come semplice frate cercatore.
Grazie a questa funzione, come scrisse egli stesso, negli anni riuscì a reperire le risorse per restaurare e ampliare il convento, decorarlo di pale d'altare, paramenti e arredi sacri, migliorarne le terre e la stalla e, con l'aiuto di padre P. Malfatti, dotarlo di una conveniente biblioteca.
Proprio le esperienze derivategli da queste incombenze pratiche, insieme con lo spirito mercantile ereditato dalla famiglia e il desiderio di comporre un'opera di edificazione per "far sapere ai posteri quel che hanno operato i nostri antecessori", lo indussero, nel periodo tra il 1638 e il 1667, ad annotare degli appunti di vita sociale ed economica alense che rielaborò, nel marzo di quest'ultimo anno, in un manoscritto, titolato poi, dopo una successiva aggiunta per coprire il periodo fino al 1671, Delle cose più notabili dei nostri vecchi. Cronaca 1638-1671.
Il manoscritto, di cc. 100, venne donato dal G. ai suoi nipoti ed estintasi la casata fu conservato negli archivi delle famiglie alensi Pizzini e Pallaver finché, dopo la prima guerra mondiale, approdò nella Biblioteca comunale di Ala dove è consultabile tuttora. L'opera, di scarso valore letterario anche se scritta con stile semplice e scorrevole, non originale neanche dal punto di vista del contenuto edificante, è tuttavia importante, al di là delle intenzioni dello stesso autore, come fonte per la storia economica e sociale trentina, costituendo in pratica una descrizione d'epoca degli usi, costumi e delle risorse della bassa Valle Lagarina nel momento in cui, dopo la peste del 1631, la zona di Ala abbandonava le tradizionali attività di montagna per concentrarsi sull'industria serica, che le regalò un periodo di ricchezze protrattosi fino alle riforme di Maria Teresa nel secolo seguente.
L'analisi del G. è contraddittoria: al tradizionale rimpianto per l'austerità e la virtù dei tempi antichi e della civiltà contadina, di cui però ricorda anche la durezza, affianca la considerazione che la prosperità presente sia un dono divino; e, insieme con le esortazioni a una vita pia ispirate alla spiritualità cappuccina, non lesina suggerimenti circa il miglior uso del denaro, i momenti più propizi per acquistare o vendere, la necessità di gestire in prima persona le proprie sostanze.
Interessanti anche i rilievi sull'entità e l'importanza delle immigrazioni (Ala raggiunse in breve i 1600 abitanti), generalmente bene accolte, accompagnate però, anche qui contraddittoriamente, dalla critica ai matrimoni misti.
Dopo il 1671 il G. fu trasferito al convento cappuccino di Verona dove, senza lasciare altre notizie di sé, morì nell'aprile 1698.
La Cronaca del G. fu scoperta durante la prima guerra mondiale, sul fronte del Trentino, da A. De Cesare che ne pubblicò alcuni stralci, lodandone la vivacità, sulla Nuova Antologia. Letta da vari studiosi, venne infine trascritta integralmente da I. Coser nel 1955 ma apparve, sulla rivista I Quattro Vicariati solo tra il 1978 e il 1980.
Fonti e Bibl.: A. De Cesare, Un massimario di economia sociale del Seicento nel Trentino, in Nuova Antologia, 16 sett. 1917, pp. 165-172; I. Coser, Padre G. G. Pagine di vita alense del 1660, in I Quattro Vicariati e le zone limitrofe, XXII (1978), 1, pp. 10-18; 2, pp. 22-35; XXIII (1979), 2, pp. 49-54; XXIV (1980), 48, pp. 38-44; L. Delpero, I cognomi delle famiglie di Ala attraverso i cinque periodi economicamente più caratteristici per la sua storia, ibid., XXIV (1980), 1, p. 104; I. Pastori Bassetto, Crescita e declino di un'area di frontiera. Sete e mercanti ad Ala nel XVII e XVIII secolo, Milano 1986, pp. 42, 53, 55-57, 62 s., 65 s., 68, 71, 76, 94 s., 100, 104, 109, 113, 132 s.