MATTOS, Gregorio de
Poeta brasiliano, nato nel 1623 a Bahia, dove morì nel 1696. Di nobile famiglia, continuò gli studî nell'università di Coimbra, dove conseguì la laurea in giurisprudenza. Trasferitosi a Lisbona, vi trovò la protezione del re Pietro II avendo cooperato, si dice, alle sue mire ambiziose di soppiantare nel trono il fratello Alfonso VI. A Lisbona esercitò le funzioni di giudice criminale, ma perdette a un tratto la sua buona posizione: forse per qualche sua satira contro persone eminenti. Tornato nel Brasile, la difficoltà di adattarsi all'ambiente dello stato di Bahia, i disordini della sua vita, le rivalità di caste e di razze, comuni nelle città coloniali, accesero il suo temperamento appassionato e proclive alla maldicenza. Così poetò con abbondanza ed efficacia sino alla morte, lasciando un'opera che è certamente la prima che abbia un'intonazione personale nella letteratura brasiliana, importante anche per il valore documentario, come cronaca e pittura dell'ambiente sociale contemporaneo. La sua produzione lirica, scarsa, è quasi tutta convenzionale e fredda; conta solo per una certa eleganza formale, superiore spesso a quella delle satire.
Opere: Obras poeticas de G. de M. (con una biografia a cura di M. Pereira Rebello), I, Satyricas, Rio de Janeiro 1882; Obras, a cura dell'Accademia Brasileira: Lyrica, ivi 1923; Sacra, ivi 1929; Graciosa, ivi 1930; Satyrica, ivi 1930.