CORRER, Gregorio
Nacque a Venezia nel 1411 dalla nota famiglia patrizia (v. sopra). Discepolo di Vittorino da Feltre a Mantova, si recò poi a Roma presso lo zio cardinale Antonio Correr, che lo indusse a vestire l'abito ecclesiastico. Eletto da papa Eugenio IV protonotario apostolico, il C. andò al concilio di Basilea (1433), dove assunse un energico atteggiamento contro le stesse pretensioni papali, non dimenticando ricerche erudite che gli fruttarono la scoperta dei libri De gubernatione Dei di Salviano. Tornato in Italia, visse dapprima a Firenze presso la curia e poi, dopo il 1443, nel Veneto ed ebbe la carica ecclesiastica contrastata da vendette e gelosie di avversarî e di emuli. Eletto dal Senato patriarca di Venezia il 5 agosto 1464, poté ottenere l'ufficio solo dopo lunghe trattative con Paolo II, ma non poté prenderne possesso, essendo morto il 19 novembre di quell'anno nella sua abbazia di S. Zeno a Verona.
Fra le scritture, tutte latine, del C. meritano ricordo: il poemetto in esametri Quomodo educari debeant pueri pubblicato da Carlo de' Rosmini. Idea dell'ottimo precettore nella vita di Vitt. da Feltre, Bassano 1801, pp. 477 segg., e due volte ristampato (Venezia 1804, con una trad. del Moschini; Breslavia 1895, in W. Krampe, Die ital. Humanisten und ihre Wirksamkeit fùr die Wiederbeleb. gymnasischer Pädagogik); la versione dal greco delle Fabulae Aesopi et aliorum, tuttora inedita, e il Soliloquium (stampato in Contarini, Anecdota Veneta, I, 13 segg.), prezioso documento di autobiografia psicologica. È più noto per la tragedia in versi latini intitolata Progne (Venezia 1558), che L. Domenichi tradusse e spacciò per sua (Venezia 1561). In essa il Correr, diciottenne, sceneggiò la truce leggenda di Tereo e Progne, ricalcando con una certa arte il Thyestes di Seneca.
Bibl.: P. Degli Agostini, Istoria degli scrittori viniziani, I, Venezia 1752, p. 108; W. Cloetta, Beitr. z. Litteraturgesch. des Mittelalters u. d. Renaissance, II, Halle 1892, pp. 147-221; C.A. Riccio, G.C., Pistoia 1900.