ALLEGRI, Gregorio
Nato a Roma nel 1582, uno dei cinque figli del milanese Costantino del fu Allegro (senza cognome), cocchiere della nobile famiglia senese dei Patrizi, la quale già aveva il suo palazzo di faccia alla chiesa di S. Luigi dei Francesi. La supposizione del Fétis, e purtroppo ripetuta da tutti, che Gregorio A. appartenesse alla famiglia del Correggio è completamente erronea, il suo cognome essendo patronimico e derivato, come quello di Pierluigi, dal nome di battesimo del nonno paterno.
All'età di nove anni, il 24 maggiti 1591, fu affidato a G. Bernardino Nanino, direttore della cappella musicale di S. Luigi dei Francesi, perché fosse istruito nel canto e nella composizione, oltreché nella lingua italiana e latina. Poiché G. Bernardino Nanino conviveva col fratello maggiore Giovanni, è assai verosimile che Gregorio A. abbia avuto lezioni anche da quest'ultimo. Nel giugno 1596, avendo mutato voce, lasciò questa cappella, ma continuò a prestarvi servizio festivo, come tenore, sino a tutto il 1604. Verso il 1619 (come risulta dal titolo e dalla prefazione dei suoi Concertini) egli godeva d'un benefizio nella cattedrale di Fermo; più tardi ebbe un consimile ufficio ecclesiastico a Tivoli. ll 6 dicembre 1629, in seguito a concorso, fu nominato cantore della cappella pontificia, come contralto, ma più che per la sua abilità nel canto e le qualità della voce, egli ottenne il posto "per la stima grande" che di lui come compositore "faceva tutta la professione della musica". Egli rimase alla cappella Sistina fino alla morte e cioè per 22 anni; nel 1650 ne fu il direttore pro tempore.
Morì il 17 febbraio 1652 nella sua abitazione nei pressi del Pantheon, e fu sepolto in S. Maria in Vallicella nella tomba dei cantori pontifici.
Fu abilissimo nella composizione ed uomo di rara bontà; in servizio della cappella pontificia compose due Lamentazioni e due Miserere, tra i quali quello rimasto famoso, eseguiti colà ogni anno per più di due secoli nei mattutini del mercoledì e del venerdì santo.
È noto il fatto che Mozart giovinetto, venuto a Roma nel 1770, riuscisse a ricopiare de auditu questo Miserere a 4 e 5 voci, come afferma in una sua lettera Mozart padre; la cosa non riusciva troppo difficile, considerato che la musica dei due primi versetti del salmo si ripete, alternata, sino alla fine per ben cinque volte.
Composizioni sacre da due a sei voci si trovano stampate nelle raccolte del Costantini (1618), del Robletto (1621), del Donfrid (1623) e del Pace (1646), come particolarmente espone l'Eitner; nell'archivio della cappella pontificia (Biblioteca vaticana) vi sono cinque messe, tre mottetti, due inni, un Te Deum e i due Miserere, da 4 a 8 voci (Haberl F.X.).
Un fratello di Gregorio, Domenico Allegri (1585-1629), allievo della cappella di S. Luigi dei Francesi, fu maestro in S. Maria in Trastevere (1609-1610) e poi in S. Maria maggiore (1610-1629). Un altro fratello, Bartolomeo (1592-1610?), fu anch'esso cantore soprano in S. Luigi dei Francesi.
Bibl.: A. Adami, Osservazioni per ben regolare il Coro dei Cantori della Cappella Pontificia, ecc., Roma, 1711, pp. 198-99, con ritratto di Francesco dell'Aquila; S. Celani, I cantori della Cappella Pontificia nei secoli XVI-XVIII, in Rivista mus. italiana, 1907, p. 782; A. Cametti, La scuola Pueri cantus... e i suoi principali allievi, Roma 1915, p. 596.