GREGARINE
. Protozoi della classe degli Sporozoi (v.). Forme parassite con dimensioni variabili da pochi μ a 16 mm. (Porospora gigantea); allo stato libero e mobile hanno tendenze ad aggregarsi a catena, donde il nome. Nutrizione osmotica. Per lo più invadono l'intestino o le ghiandole che in questo sboccano (tubi di Malpighi degl'Insetti); ma varie forme invadono la cavità del corpo.
Allo stato adulto hanno struttura complessa: sono coperte da una pellicola, o epicito (corrispondente al periplasto degli altri Protozoi), secreto dall'ectoplasma, e spesso provvisto di filamenti o altri organi mediante i quali si attaccano ai tessuti dell'ospite; talvolta con ispessimenti longitudinali. I solchi tra gl'ispessimenti sono pieni di una sostanza gelatinosa, derivata da uno strato giacente sotto l'epicito: lo strato gelatinoso. Alla emissione di tale secrezione è dovuto secondo alcuni il movimento di traslazione che presentano le forme libere. Il terzo strato è formato dall'ectoplasma che (a eccezione di Stomatophora coronata, nella quale sons stati descritti un citostoma e un citopigio) è continuo.
L'endoplasma contiene il nucleo, con un grosso cariosoma, e granuli diversi: paraglicogeno, volutina e altri prodottì del metabolismo, che lo rendono denso e lo fanno apparire bianco a luce riflessa, e nero a luce diretta. In certi casi si riscontrano anche cristalli di sostanze proteiche e di ossalato di calcio. Tra l'ectoplasma e l'endoplasma, si trova una rete di fibrille contrattili (mionemi): a questi sarebbe dovuto, secondo alcuni, anche il movimento di traslazione, come certamente gli altri movimenti di flessione del corpo. I mionemi sono talvolta riuniti a formare una o più spesse strisce longitudinali (Selenididae) e in alcune forme esistono mionemi interni, connessi ad apparecchi di fissazione (ventose). La motilità è limitata alle forme adulte libere. In uno stadio del loro sviluppo alcune sono attaccate all'epitelio da una porzione differenziata (epimerite) con forme varie, che non si trova poi nella fase libera. Queste sono le Policistidee, nelle quali il corpo è diviso in più camere (protomerite, deutomerite, con nucleo), in contrapposto alle Monocistidee. Esistono anche forme con corpo diviso in numerosi compartimenti così da avere apparenza segmentata (Taeniocystis).
Il ciclo di sviluppo più semplice si trova nelle Monocistidee (Eugregarine). Il germe iniziale (sporozoite), liberatosi per deiscenza della spora (dovuta all'azione del succo intestinale), penetra in una cellula epiteliale, dove cresce determinando un'evidente reazione (ipertrofia nucleare, sdoppiamento del nucleo). A un certo stadio di accrescimento comincia a sporgere nel lume intestinale, nel quale alla fine si trova libero (trofozoite). Due individui si accoppiano aderendo per una larga superficie; diventano emisferici, e si circondano di una membrana (membrana cistica). I due congiunti (gametociti) rivelano spesso differenze sessuali: diversa affinità pei coloranti, presenza d'inclusioni e strutture diverse. Dal nucleo di ciascuno dei congiunti si formano numerosi nuclei che si portano alla periferia e diventano centro d'individuazione di gameti. I gameti si accoppiano (un gamete di un congiunto con uno dell'altro congiunto) e si formano altrettanti sporoblasti. Il nucleo (sincario) di ogni sporoblasto, con tre divisioni successive dà origine a otto nuclei che diventano i nuclei di otto sporozoiti. Contemporaneamente si forma la parete sporale. Le cisti passano all'esterno con le feci, sono ingerite da un altro ospite e si mettono in libertà le spore e da queste gli sporozoiti. In alcuni casi (Gregarina cuneata) la fuoruscita delle spore è assicurata dalla presenza di sporodutti formati dalla membrana cistica.
Nelle Schizogregarine il ciclo è complicato dalla presenza di una moltiplicazione asessuata che ricorda quella dei Coccidî, atta ad assicurare la diffusione del parassita nell'interno dell'ospite.