green architecture
<ġrìin àakitekčë> locuz. sost. ingl., usata in it. al femm. – Ricerca e utilizzo in edilizia di componenti, strutture e processi ispirati ai principi dell’architettura sostenibile riassumibili, sul piano disciplinare, in un approccio progettuale finalizzato a un uso efficiente delle risorse energetiche e a un basso impatto ambientale. In un'accezione più specifica, richiamando J. Wines (Green architecture, 2000), orientamento etico e filosofico del progetto che, superando le strategie ambientaliste – definite per es. dagli standard LEED (Leadership in energy and environmental design) – sia in grado di produrre un’estetica ecocompatibile capace di trasporre dal piano tecnologico a quello epistemologico la fusione tra ambiente e architettura, edificio e paesaggio. In questa ottica appare centrale una concezione olistica del progetto in cui l'artefatto, non più considerato quale forma autonoma e autosufficiente, diventi parte integrante del mondo naturale: un filtro osmotico e interattivo, uno spazio di transizione e connessione, che – sfruttando l'ibridazione fra componenti organici e inorganici – produca inedite forme di naturalizzazione e di ecomimesi, come progettazione che imita gli ecosistemi.