Greed
(USA 1924, 1925, Rapacità, bianco e nero/colorato, 600m, ridotti a 570m, quindi a 310m, a 260m e infine a 149m a 18 fps); regia: Erich von Stroheim; produzione: Metro-Goldwyn Pictures; soggetto: dal romanzo McTeague. A Story of San Francisco di Frank Norris; sceneggiatura: Erich von Stroheim; fotografia: William Daniels, Ben Reynolds, Ernest B. Schoedsack; montaggio: Frank Hull, Grant Whytock, June Mathis, Joseph W. Farnham, Erich von Stroheim; Rex Ingram (versione di 260m); Joseph W. Farnham, June Mathis (versione di 149m); scenografia: Cedric Gibbons, Richard Day.
'Mac' McTeague apre uno studio dentistico a San Francisco. L'amico Marcus Schouler gli presenta la cugina Trina Sieppe, di cui è infatuato. Mentre aspetta di farsi curare i denti, Trina acquista un biglietto della lotteria. McTeague si innamora di lei, Marcus gli lascia via libera, e poco più tardi tutta la famiglia Sieppe partecipa alla cerimonia di fidanzamento. Trina scopre di aver vinto cinquemila dollari alla lotteria, e ciò suscita il risentimento di Marcus. La donna è ossessionata dal denaro, e costringe McTeague a una vita frugale. Istigato da Marcus, l'ordine dei dentisti denuncia 'Mac' per esercizio abusivo della professione. È la rovina. Ormai patologicamente attaccata al proprio denaro, la donna trova lavoro come sguattera; McTeague la uccide e si porta via i soldi. Attratto dalla prospettiva di una taglia, Marcus raggiunge McTeague nel deserto della Death Valley e ingaggia con lui una lotta all'ultimo sangue: McTeague ha la meglio, ma prima di morire Marcus riesce ad ammanettarlo al proprio polso. Rimasto senz'acqua, McTeague non può far altro che aspettare la fine.
Le vicende produttive di Greed sono l'oggetto di una delle leggende più affascinanti nella storia del cinema, e di uno dei suoi misteri tuttora irrisolti. Le riprese del film durarono nove mesi e furono effettuate in luoghi reali, talvolta in condizioni climatiche proibitive. Con la pelle gravemente ustionata dal sole della Death Valley e costretti a ripetere la scena finale più volte, Gibson Gow-land e Jean Hersholt furono portati allo stremo delle forze: "Lottate! Lottate! Cercate di odiarvi almeno quanto odiate me", avrebbe gridato Erich von Stroheim al fine di ottenere un'interpretazione realistica dai suoi interpreti (l'appellativo 'l'uomo che amate odiare' diventò da allora il suo soprannome). Il risultato di tale sforzo fu un film di quarantacinque rulli, della durata di circa dieci ore, progressivamente mutilato fino a raggiungere l'attuale lunghezza di dieci rulli, corrispondenti a due ore e mezza di proiezione. Anche in questo stato, l'opus magnum di von Stroheim è stato spesso incluso nell'elenco dei dieci migliori film mai realizzati; l'edizione completa è diventata una sorta di Santo Graal per gli storici e gli archivisti del cinema, e ancora oggi c'è chi sogna di ritrovarla. È ormai accertato che Greed fu ridotto a meno di un quarto del suo metraggio originale non attraverso interventi su ciascuna sequenza, bensì con la rimozione di interi blocchi dell'opera iniziale.
Malgrado la conseguente prevalenza della vita vissuta sull'allegoria (tale da accreditare l'equivoca reputazione critica di Greed come modello supremo di realismo), questa circostanza costituisce in un certo senso un sollievo alla disgrazia della scomparsa di trentacinque bobine, poiché quel che è rimasto (sia pure senza i colori originali) può essere analizzato come un insieme di scene relativamente intatte, in cui il genio di von Stroheim rifulge nella direzione degli interpreti e negli aspetti tecnici della messa in scena. ZaSu Pitts, attrice nota per i suoi ruoli comici, incarna un personaggio di tragica autenticità con il suo lento discendere nell'abisso della follia e della miseria. Il sapiente impiego dei primi piani e dei dettagli (mani, piedi, bocche, pugni che si chiudono), al pari delle frequenti metafore animali, rivelano il debito stilistico di von Stroheim nei riguardi di David W. Griffith, presso il quale egli aveva svolto il suo apprendistato. Sul piano tecnico, le innumerevoli invenzioni di Greed trovano la loro apoteosi nella celebre inquadratura delle nozze fra Trina e McTeague, dove l'angolo di ripresa permette di mostrare un funerale in corso nella strada sottostante: primo piano e sfondo hanno eguale peso espressivo, e appaiono entrambi con estrema nitidezza, anticipando di oltre quindici anni il tour de force del direttore della fotografia Gregg Toland in Citizen Kane. Sul piano compositivo, von Stroheim è attento a tradurre in ardite soluzioni spaziali i rapporti di potere fra gli individui; emblematico è a tale riguardo l'episodio del primo incontro fra McTeague e Trina nello studio dentistico, dove 'Mac' occupa nel fotogramma una posizione preponderante rispetto a quella di lei. L'obiettivo è infine trattato come un testimone attivo del dramma: al termine della fatale lotta fra marito e moglie, la macchina da presa si ferma nel momento in cui McTeague ha perpetrato l'omicidio, come per sospendere il proprio giudizio di fronte al compiersi del funesto destino della coppia. Non sapremo mai se von Stroheim avesse davvero l'intenzione di presentare Greed nella sua forma primordiale; i documenti a nostra disposizione rendono più credibile l'ipotesi secondo la quale egli avesse in mente di mostrarlo in due parti. Se l'ipotesi è esatta, la ricostruzione (1999) a cura di Rick Schmidlin e Richard Koszarski a partire dalle foto di scena consente di cogliere a grandi tratti la geografia dell'intreccio di un capolavoro morto alla nascita, pietra di paragone per ogni dibattito sul conflitto fra l'artista e il suo committente.
Interpreti e personaggi: Gibson Gowland (McTeague), ZaSu Pitts (Trina Sieppe), Jean Hersholt (Marcus Schouler), Chester Conklin (Mr. Sieppe), Sylvia Ashton (Mrs. Sieppe), Dale Fuller (Maria), Joan Standing (Selina), Austin Jewel (August Sieppe), Oscar Gottell, Otto Gottell (gemelli Sieppe), Frank Hayes (Charles W. Grannis), Fanny Midgley (Miss Baker), Hughie Mack (Mr. Heise), Jack Curtis (padre di McTeague), Tempe Piggot (madre di McTeague), Max Tyron (zio Rudolph Oelbermann), James F. Fulton (sceriffo), Jack McDonald (Gribbons), Lon Poff (agente della lotteria), Erich von Ritzau (dentista ambulante).
Fred., Greed, in "Variety", December 10, 1924.
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Sceneggiatura: in "L'avant-scène du cinéma", n. 83-84, juillet-septembre 1968; Greed, a cura di J.W. Finler, London 1972.