BERLINGHIERI, Graziadio
Nacque in data imprecisata nella seconda metà del sec. XII nella parrocchia di San Lorenzo a Firenze. La sua origine è controversa: mentre gli storici pistoiesi affermano che era di origine pistoiese, per il Davidsohn apparteneva alla nota omonima famiglia fiorentina. Certo è che il B. era canonico della cattedrale pistoiese di S. Zeno, quando fu eletto vescovo di Pistoia, alla fine del 1222 o all'inizio del 1223, comunque prima del 7 apr. 1223, data in cui ricevette il giuramento di fedeltà dai conti Raniero e Ugo di Panico, vassalli della Chiesa pistoiese. Il B. fu consacrato vescovo da Onorio III, a Roma, prima del luglio del 1223.
Durante il suo lungo vescovato le lotte con il Comune, che avevano dilaniato la vita pubblica pistoiese al tempo del vescovo Soffredo Soffredi, persero un po' della loro antica violenza, probabilmente per merito dei B., che sin dall'inizio del suo vescovato si era dimostrato disposto al compromesso. Questo lasciano desumere i due soli documenti conservati che rinviano a questi contrasti.
Il 23 dic. 1223 il podestà di Pistoia, Alberto Cattaneo, promise al B., a nome del Comune, di garantirgli il possesso delle terre di Lamporecchio, Orbignano e Batoni, a patto che egli vi riconoscesse la giurisdizione del Comune. Pare che il B. abbia accettato questa condizione. Quando, infatti, l'11 apr. 1224 si recò nel castello di Lamporecchio per ricevere il giuramento di fedeltà delle suddette terre, alla cerimonia presenziò un rappresentante del Comune, il castaldo Rusticano, per assicurarsi che nel giuramento fosse la formula "salva iurisdictione et ratione et usu et consuetudine quam ibi vel in eis civitas Pistorii habet vel habere consuevit ".
Successivamente il B. approfittò della presenza dell'imperatore Federico II in Toscana per recarsi alla corte imperiale (nel luglio del 1226 figura come testimone in un diploma dell'imperatore a favore dell'abate di S. Salvatore e Maria in Fucecchio) ed ottenere, nell'agosto dello stesso anno, la conferma dei privilegi concessi alla Chiesa pistoiese da Federico I ed Enrico VI, che contemplavano anche il possesso di Lamporecchio e di Orbignano. In più l'imperatore concesse alla chiesa di Pistoia di prolungare a cento anni il termine della prescrizione, che in base alla recente legislazione le si poteva opporre già dopo quarant'anni. Se il B. abbia fatto ricorso a questa concessione imperiale per rivendicare terre e beni nei confronti del Comune o di privati non è noto. Certo è che gli ultimi anni dei suo episcopato non registrarono contrasti di sorta con il Comun e. Si sa anzi che il B. si avvalse della sua autorità morale nel 1231 e ancora nel 1232 per sedare le discordie tra le fazioni pistoiesi, facendo giurare un atto solenne di pace dai capi guelfi e ghibellini. Della sostanziale concordia con l'autorità comunale resta traccia in un documento del 1240, con il quale il Comune si impegnava a versargli la somma di 250 lire per sostenerlo nei contrasti con i suoi vassalli di Lamporecchio e Orbignano.
Ancora nel 1240 il B., con cerimonia solenne, poneva la prima pietra per l'inizio dei lavori della costruzione della terza cinta muraria cittadina e ai primissimi del 1250, col consenso del capitolo della cattedrale, dava ai padri conventuali di S. Francesco l'uso della chiesa di S. Maria Maddalena. Morì il 7 o il 27 genn. 1250.
Fonti e Bibl.: J. F. Böhmer, Regesta Imperii,V, a c. di J. Ficker e E. Winkelmann, Innsbruck 1881-1901, nn. 1669, 1672; Regesta Honorii papae III, a c. di P. Pressutti, II, Romae 1895, ad Indicem, sub voce Pistoriensis episcopus; Les registres de Grégoire IX,a c. di L. Auvray, Paris 1896-1955, ad Indicem (sub voce Pistorium, episcopus); Liber censuum comunis Pistorii,a c. di Q. Santoli, Pistoia 1915, nn. 192, 201, 213, 287; I. M. Fioravanti, Memorie stor. della città di Pistoia,Lucca 1758, App., pp. 37-40, 70; A. M. Rosati, Mem. per servire alla storia dei vescovi di Pistoia,Pistoia 1766, pp. 90-94; Q. Santoli, Studi di storia pistoiese. II. Il distretto Pistoiese nei secoli XII e XIII,in Bull. stor. pistoiese, V(1903), pp. 126 s.; R. Davidsohn, Geschichte von Florenz,II, Berlin 1908, p. 233; C. Eubel, Hierarchia catholica…,I, Monasterii 1913, p. 400; S. Ferrali, Le temporalità del vescovado nei rapporti col Comune di Pistoia nei secc. XII e XIII,in Italia Sacra. Studi e doc. di storia eccles.,V,Padova 1964, pp. 383, 402 s.; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, col. 526.