LICINIANO, Granio
Storico latino del sec. II d. C. Frammenti di una sua epitome storica furono scoperti nel 1853 da G. H. Pertz in un palinsesto del British Museum, con sovrappostivi un grammatico latino e una traduzione siriaca di Giovanni Crisostomo. Questi frammenti si riferiscono a fatti della storia di Roma dal 163 al 78 a. C., ma l'opera intera doveva cominciare con la fondazione di Roma. Un giudizio sfavorevole su Sallustio come retore più che storico (cioè antiquario), giudizio inquadrabile in tutta la corrente antiquaria e arcaizzante dell'età adrianea, e varî altri indizî che almeno a quell'età riconducono, hanno aiutato la precisazione cronologica di L., che a torto fu da alcuni identificato con un Granio Flacco contemporaneo di Cesare. Altre opere antiquarie di L. sono citate da Macrobio e Servio; la sua autorità è addotta anche da Solino. Fonte innegabile dell'epitome storica è Livio.
Edizioni di C. Pertz, Berlino 1857; di varî dotti di Bonn, Lipsia 1858; di G. Camozzi, Pavia 1900; di M. Flemisch, Lipsia 1904.
Bibl.: M. Schanz, Geschichte der römischen Litteratur, 3ª ed., III, Monaco 1922, pp. 78-81.