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GRANICO

di Giulio Giannelli - Enciclopedia Italiana (1933)
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GRANICO (Τράνικος, Granīcus)

Giulio Giannelli

Antico nome del Sincan-Çayï, fiume dell'Asia Minore che sbocca nel Mar di Marmara e presso il quale fu combattuta dall'esercito di Alessandro Magno la prima battaglia contro i Persiani, nel mese di Targelione (maggio-giugno) del 334 a. C.

Alessandro, arrivato con i suoi (circa 32 mila fanti e 5 mila soldati di cavalleria) in prossimità del fiume, fu informato che le truppe persiane, agli ordini di Memnone, avevano preso una forte posizione difensiva sulla riva destra del fiume. Memnone aveva disposto in prima linea la cavalleria (probabilmente, assai meno dei 10 mila uomini di cui parlano le fonti), più indietro, addossata alle alture, la scarsa fanteria di cui disponeva (qualche diecina di migliaia di uomini) e della quale il nucleo era rappresentato da un forte reparto di mercenarî greci. Il re macedone decise - non piacendogli, come pare, il diverso parere di Parmenione di attaccare senz'altro il nemico, senza preoccuparsi di dover iniziare l'azione col difficile valico del fiume contrastato dal nemico. All'ala sinistra pose la cavalleria tessala e altri corpi alleati, al comando di Parmenione; dell'ala destra, composta principalmente della cavalleria della guardia, diede il comando a Filota, ponendosi egli stesso all'estremità interna del corno destro, nel punto di giuntura col centro, costituito dalle falangi dei fanti. Alessandro iniziò l'offensiva, ripetendo la manovra eseguita già con successo da Parmenione a Cheronea, trascinando contro il nemico i reparti dell'ala destra e quelli del centro schierati vicino a lui, a guisa di cuneo, del quale egli occupava il vertice: il monarca macedone, in questa mischia, corse rischio di morte e Clito gli salvò la vita. Rotto il centro e sbaragliata l'ala destra dei Persiani, le fanterie asiatiche volsero in fuga, e solo resistettero i mercenarî greci, finché, circondati, non furono costretti alla resa. I Macedoni avrebbero perduto nel combattimento solo 120 uomini: dei mercenarî greci, duemila rimasero prigionieri di Alessandro.

Bibl.: .A Janke, Auf Alexanders des Gr. Pfaden, Berlino 1904, p. 136 segg.; W. Judeich, Die Schlacht am Granikos, in Klio, VIII (1908), p. 372 segg.; K. Lebmann, Die Schlacht am Granikos, in Klio, XI (1911), p. 230 segg.; H. Delbrück, Geschichte der Kriegskunst, I, 3ª ed., Berlino 1920, p. 184 segg.; J. Beloch, Griech. Geschichte, 2ª ed., I, i, Berlino-Lipsia 1922, p. 621 segg.; A von Domaszewski, in Sitzungsber. d. Akademie d. Wiss., Heidelberg 1925-26, p. 51 segg.; J. Kaerst, Geschichte des Hellenismus, I, 3ª ed., Lipsia 1927, p. 337 segg.; J. Kromayer, Antike Schlachtfelder, IV, Berlino 1929, p. 347 segg.

Vedi anche
Parmenióne Parmenióne (gr. Παρμενίων, lat. Parmenio -onis). - Generale macedone (400-330 a. C. circa). Già Filippo II aveva sperimentato le sue non comuni capacità di stratego in una vittoriosa campagna contro i Dardani (356) e poi nel primo tentativo macedone di porre il piede in Asia (336). Fu però sotto Alessandro ... Filòta Filòta (gr. Φιλώτας). - Generale macedone (360 circa - 330 a. C.), figlio di Parmenione e amico, da giovane, di Alessandro Magno; seguì Alessandro nella spedizione asiatica fino nella Drangiana, dove, non avendo informato il re di una congiura di cui aveva avuto notizia, ma soprattutto perché contrario ... Mar di Marmara Specchio d'acqua che s'interpone tra Europa e Asia, chiamato Propontide dagli antichi greci. Comunica con l'Egeo (Dardanelli) e con il Mar Nero (Bosforo) ed è limitato da coste alte; vi si affaccia Istanbul. Ha una superficie di 11.472 km2; lunghezza di 252 km (Gallipoli-İzmit) e larghezza di 74 km; ... Alessandro III re di Macedonia (detto A. Magno; gr. 'Alessandro III re di Macedonia ὀ Μέγας, lat. Alexander Magnus). - Re di Macedonia (Pella 356 - Babilonia 323 a.C.), figlio di Filippo II, fondatore della potenza macedone, e di Olimpiade, figlia di Neottolemo re d'Epiro. Una delle maggiori figure della storia, dominò la Grecia, ...
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