GRANCINO
Famiglia di liutai attivi soprattutto a Milano nel XVII e XVIII secolo. La scarsezza di dati biografici certi e il ricorrere nelle etichette degli stessi nomi, riferibili a diversi membri della famiglia, hanno dato luogo a confusioni e incertezze ancora non del tutto risolte.
Il primo membro della famiglia di cui si ha notizia è Andrea, del quale si sa soltanto che fu attivo a Milano intorno al 1646 con bottega in "Contrada Largha al segno della Corona", come risultava dalle etichette dei suoi strumenti, di cui oggi non si conservano esemplari.
Paolo, forse figlio di Andrea, fu allievo di Nicolò Amati, anche se, secondo quanto riferisce C. Lebet, in un censimento di Cremona del 1665 risulta essere stato nella bottega di Andrea Guarneri, presso il quale, presumibilmente, portò a termine il suo apprendistato; a partire da quello stesso anno fu attivo a Milano, ove aprì una bottega in cui lavorò sino al 1692. Si dedicò soprattutto alla fabbricazione di violini e viole di ottima fattura che, ispirati ai modelli dell'Amati, si differenziano da essi per la vernice di colore giallo; i suoi strumenti sono molto ricercati e si distinguono per la bella sonorità, le bombature poco alte, il fondo e le fasce in pioppo.
Giovanni, figlio di Andrea, fu attivo a Milano, ove nacque il 12 marzo 1637. I suoi strumenti, di ottima fattura e con belle filettature, presentano una vernice dapprima arancio o rosso-bruna, e dopo il 1700 tendente al giallo-bruno chiaro.
Considerato il più importante liutaio milanese prima dei Guadagnini, rivaleggiò con i colleghi cremonesi. Usò spesso materiale ligneo di scarso pregio per il fondo, le fasce e il riccio dei suoi strumenti, che tuttavia presentano interessanti caratteristiche per la particolare forma degli intagli e la bella forma del riccio, elegantemente intagliato.
Fabbricò molti violini e qualche viola, oltre a numerosi violoncelli di buona fattura e ottima sonorità. Agli esordi della sua carriera lavorò con il fratello Francesco (I) a Milano, come dimostra l'etichetta "Gio. & Francesco fratelli de Grancini in Contrada Larga di Milano 16…". In seguito lavorò in proprio con l'etichetta "Gio. Grancino al Segno della Corona / in Contrada Larga di Milano fece 16…". Giovanni ebbe molti allievi, tra cui Carlo Giuseppe Testore; segni della sua influenza sono ravvisabili anche negli strumenti realizzati dai Lavazza e dai Pasta. Morì a Milano il 3 giugno 1709.
Scarse notizie si hanno di Giovanni Battista (I), figlio di Paolo, attivo a Milano dopo aver trascorso un periodo a Ferrara, ove fabbricò strumenti con l'etichetta "Giov. Bapt. Grancino, Filius Paoli, fecit in Ferrara 16…". Considerato tra i più celebri membri della famiglia, i suoi strumenti sono datati dal 1690 al 1710. Si ispirò per lo più ai modelli paterni; i suoi violini, di buona fattura e ottimo legno, hanno una vernice che varia dal giallo arancio a un bruno caldo. Pregevole la sonorità, piuttosto potente nei violoncelli.
Giovanni Battista (II), figlio di Giovanni, a partire dal 1697 si dedicò alla fabbricazione di violoncelli e contrabbassi, insieme con il fratello Francesco (II) (Milano, 1670 circa - 1746 circa), probabilmente nella bottega paterna, con l'etichetta "Giov. Battista & Francesco fra.[telli] Grancini / In contrada larga di Milano 17…". La ditta fu poi rilevata da Ferdinando Alberti, uno degli allievi di Giovanni.
Fonti e Bibl.: G. de Piccolellis, Liutai antichi e moderni. Note critico-biografiche, Firenze 1885, p. 39; L. Grillet, Les ancêtres du violon et du violoncelle, les luthiers et les fabricants d'archets, Paris 1901, ad indicem; W.L. Lütegendorff, Die Geigen- und Lautenmacher vom Mittelalter bis zur Gegenwart, II, Frankfurt a.M. 1922, p. 177; L. de La Laurencie, Inventaire critique du Fonds Blancheton de la Bibliothèque du Conservatoire de Paris, I, Paris 1930, pp. 83 ss.; R. Vannes, Dictionnaire univ. des luthiers, I, Bruxelles 1951, p. 135; O. Möckel, Die Kunst des Geigenbaues, Berlino 1954, p. XXIII; C. Lebet, Dictionnaire univ. des luthiers, III, Complément, Bruxelles 1985, p. 35; E. Santoro, Violinari e violini, Cremona 1989, pp. 10, 134; C. Chiesa, Violin making and makers on the Contrada Larga in Milan, in Journal of the Violin Society of America, XIV (1996), 3, pp. 3-41; P.J. Kass, Stringed instruments of the Milanese liutai of the Contrada Larga, ibid., pp. 43-102; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, V, coll. 681-683; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 296; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), X, p. 283.