Greene, Graham
Scrittore e sceneggiatore inglese, nato a Berkhampstead (Hertfordshire) il 2 ottobre 1904 e morto a Corseaux-sur-Vevey (Svizzera) il 3 aprile 1991. G. ebbe un rapporto importante con il cinema, specialmente nel sodalizio stabilito con Carol Reed. Per G. il lavoro di sceneggiatore nasceva da una precisa dichiarazione programmatica: "Per me è quasi impossibile scrivere una sceneggiatura senza scrivere prima un racconto. Anche un film, più che non sul semplice intreccio, si fonda sulla caratterizzazione dei personaggi, su uno stato d'animo o un'atmosfera; e tutte queste cose mi sembrano impossibili da cogliere in quello stupido e incolore resoconto che è un copione" (The third man and the fallen idol, 1971, 1984², p. 9). Solo in questo senso va intesa l'idea essenziale di G., per il quale la riuscita di un film dipende dal fatto che si 'creda nei personaggi' e si sia interessati a loro. L'incontro con Reed fu una prova eclatante di questa regola. Nel film The fallen idol (1948; Idolo infranto) il colpo d'occhio e la velocità drammatica della pagina di G. si introiettano nella regia scattante e densa di Reed. La "perfect collaboration" (Falk, 1984) trovò poi una sintesi altissima in The third man (1949; Il terzo uomo), come se il film fosse davvero l'ultima, perfetta stesura del racconto di base. Anche la collaborazione in Our man in Havana (1959; Il nostro agente all'Avana) dal romanzo omonimo (1958; trad. it. 1959) e con la sceneggiatura di G., mostrò come uno stile morbido e veloce di sceneggiatura (innervata nella visività del particolare) significasse mettere in gioco una profondità psicologica rispetto alla quale la suspense e le stesse procedure di composizione 'cinematografica' diventavano, più che una tecnica, la maniera per assolvere a una prioritaria volontà etica: 'narrare' allo scopo di conoscere.
G. visse a tredici anni una traumatica vicenda scolastica presso il convitto di cui il padre era direttore. Dopo aver finito gli studi al Balliol College di Oxford entrò nel giornalismo lavorando prima per il "Nottingham journal" poi, dal 1926 al 1930, per il "Times" del quale divenne direttore. Convertitosi al cattolicesimo e sposatosi nel 1927 con V. Dayrell Browning, pubblicò il primo romanzo The man within (1929; trad. it. 1962) dal quale fu tratto il film omonimo (1947; I contrabbandieri) di Bernard Knowles, seguito da vari libri importanti, tra i quali il primo 'entertainment': Stamboul train (1932; trad. it. 1961) dal quale fu tratto il film Orient express (1933) di Paul Martin. Nel 1937 iniziò a lavorare per il "Night and day", una rivista snob e di tendenza che fallì dopo appena un anno anche per colpa di un suo articolo giudicato diffamatorio riguardo alla piccola Shirley Temple. G. in questo periodo scrisse il primo romanzo 'cattolico', Brighton rock (1938; trad. it. 1948), dal quale fu tratto il film omonimo (1947) di John Boulting. Nel 1940-41 lavorò per lo "Spectator". Dal 1941 al 1944, alle dipendenze del Foreign Office di Londra, fu in missione nell'Africa occidentale: l'esperienza lo portò a scrivere, nel 1943, il thriller spionistico The ministry of fear (trad. it. Quinta colonna, 1946) dal quale fu tratto il film omomimo (1943; Prigioniero del terrore) di Fritz Lang e The heart of the matter (1948), forse il suo capolavoro (da cui fu tratto nel 1953 il film L'incubo dei Mau Mau di George More O'Ferrall). Gli anni Cinquanta lo videro impegnato come inviato di vari giornali: per "Life" in Malesia nel 1951, per il "Sunday times" e per "Le Figaro" in Vietnam, tra il 1951 e il 1955, come cronista di guerra; ancora per "Sunday times" nel 1953 in Kenya, nel 1956 in Polonia, nel 1958 nel Congo belga in una colonia di lebbrosi. Da molti altri suoi romanzi furono tratti vari film, come This gun for hire (1942; Il fuorilegge) di Frank Tuttle, dal romanzo pubblicato nel 1936; The confidential agent (1945; Agente confidenziale) di Herman Shumlin, dal romanzo omonimo (1939); The fugitive (1947; La croce di fuoco) di John Ford, tratto da The power and the glory (1940); Short cut to hell (1957; Scorciatoia per l'inferno) di James Cagney, tratto da A gun for sale (1936; trad. it. 1956); The quiet American (1958; Un americano tranquillo) di Joseph L. Mankiewicz, ancora dall'omonimo romanzo (1955) che nel 2002 ha ispirato una nuova versione cinematografica diretta da Phillip Noyce e interpretata da Michael Caine. Pubblicò altri romanzi fra i quali The honorary consul (1973; trad. it. 1973) dal quale nel 1983 venne tratto l'omonimo film (Il console onorario) diretto da John MacKenzie.
K. Allot, M. Farris, The art of Graham Greene, Londra 1951.
M. Ferro, Cinéma et Histoire. Le cinéma, agent et source de l'histoire, Paris 1977 (trad. it. Cinema e storia. Linee per una ricerca, Milano 1980, pp. 59-68).
Q. Falk, Travels in Greeneland: the cinema of Graham Greene, London-Melbourne-New York 1984.
Effetto Greene, a cura di P. Bertinetti, G. Volpi, Roma 1990.