GRAF, Urs, il Vecchio
Orafo, pittore e incisore. Nacque circa nel 1485 a Solothurn (Svizzera), morì probabilmente a Basilea nel 1527 o 1528. Studiò nella città nativa e a Basilea l'arte dell'orafo. Peregrinando si recò a Strasburgo e a Zurigo. Nel 1511 era a Basilea aiuto del pittore di vetri H. H. Wolleb e nel 1512 iscritto fra i cittadini della stessa città. Fece la campagna di Digione nel 1513 e combatté a Marignano nel 1515: ebbe così occasione di vedere opere d'arte borgognone e italiane; e fu il primo, anche innanzi H. Holbein, a usare motivi tratti dal Rinascimento italiano. Formatosi prima sull'arte gotica seriore, dello Schongauer e del Wechtlin a Strasburgo, poi sul Dürer, sul Baldung e probabilmente anche sul Manuel, il G. è tra i rappresentanti più originali e schietti dell'arte svizzera del sec. XVI. Gl'inizî della sua arte si scorgono nella serie della Passione pubblicata nel 1506 da Knobloch a Strasburgo, mentre l'apice ne è segnato dagli schizzi a penna, pieni di vita, con scene della vita guerresca nel Gabinetto delle stampe a Basilea. Dimostra un acuto senso d'osservazione, un umorismo mordace ed espressivo come d'un illustratore moderno. Trattò il paesaggio svizzero in maniera quasi impressionistica. Come pittore non pare abbia prodotto molto (L'esercito furibondo, a Basilea). Del suo capolavoro d'oreficeria, il reliquiario del piccolo Bernardo (per il monastero di S. Urbano), del 1514, restano otto lamine incise.
Bibl.: E. Major, U. G., Strasburgo 1907; L. Stumm, in Thieme-Becker, Künstler-lexikon, XIV, Lipsia 1921 (con bibl.); H. Koegler, Verzeichnis d. Basler Handzeichnungen des U. G., Basilea 1926.