GOZO (gr. ΓαυλÎς, Γαῦδος; A. T., 27-28-29)
Isola del gruppo delle Isole Maltesi, la seconda per grandezza dopo Malta; è posta a NO. di questa, ma fra le due isole maggiori s' interpone l'isoletta di Comino, dalla quale Gozo è separata dal Canale di Comino del Nord. Gozo, che abbraccia un'area di circa 67 kmq., ha come la storia, così i caratteri fisici, in comune con Malta (v.); a differenza dell'isola maggiore Gozo manca però di porti ed ha aspetto un po' più ridente, specialmente nella stagione umida, quando le sue colline si rivestono di verde. La popolazione poi conserva, a Gozo più inalterate che a Malta, le sue caratteristiche; si dedica soprattutto ai lavori agricoli; è degna di ricordo l'industria dei merletti. Nel 1925 gli abitanti di Gozo erano circa 22.600, dei quali 6517 nel centro principale, Vittoria, capoluogo dell'isola e sede vescovile dal 1864; sorge nella parte centrale dell'isola, a 91 m. s. m. Sull'alto del colle, entro il recinto di antiche mura, si trovano il castello del tempo dei Normanni e la cattedrale ricostruita nel 1693, nella località dove sorgeva l'antico abitato, di cui rimangono avanzi. Più in basso sorge la cittadina attuale, che fino al 1887 fu sobborgo del castello e aveva nome Rabato. Altri centri notevoli dell'isola, oltre Vittoria, sono: Nadur, Casal Caccia (presso il quale sono gli avanzi del tempio neolitico di Gigantia), Xeuchia, Gharb, Zebbug, Sannat, ecc.; in un'insenatura della costa nord è la località balneare di Marsalforno, un'altra è sulla costa S. nella Cala di Xlendi; i vapori provenienti da Malta approdano alla Cala del Migiarro, nella costa sud-orientale.
Storia. - Si vuole che il nome Γαῦλος o Γαῦδος, derivi da una parola fenicia, la quale indicava un tipo di nave da trasporto, alla cui forma faceva pensare la forma dell'isoletta stessa. Quest'isola, identificata da Callimaco con l'Ogigia omerica, e abitata sin dall'epoca neolitica, di cui restano importanti e interessariti avanzi, fu poi occupata dai Cartaginesi, per i quali dovette costituire uno scalo utilissimo col suo porto sito sulla costa settentrionale. Sul principio della seconda guerra punica fu tenuta da un presidio cartaginese, ma poi si arrese al console romano, appena questi vi giunse. Sotto i Romani, non sappiamo però da quando, fu unita alla Sicilia e fu municipio, come del resto attestano alcune iscrizioni ritrovate che risalgono all'età degli Antonini. Nell'epoca bizantina, vi approdò Belisario venendo da Caucana. Le antichità più notevoli si trovano a due miglia circa dalla costa settentrionale, nella località chiamata Rabato, dove si rinvennero epigrafi, colonne, capitelli, rilievi, sepolcri. (V. tavv. CXXV e CXXVI).
Bibl.: A. Mayr, Die Insel Malta im Altertum, Monaco 1909; Weiss, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VII, coll. 875-876.