governicchiare
v. intr. (iron.) Governare senza la necessaria autorevolezza, tirare a campare.
• Muore la formula delle «coalizioni corrette» come le chiama il vicepremier ed ex leader della Margherita, avanza il «bipolarismo vero», due partiti baricentro e maggioranze omogenee, tra partiti simili. L’annuncio del sindaco di Roma, ha scaricato nuove tensioni sul centrosinistra. Dove c’è chi, ormai senza alcuna remora, invoca le elezioni anticipate. È il caso di Antonio Di Pietro, ministro delle Infrastrutture e leader dell’Italia dei valori. Una manciata di senatori e diciotto deputati, mica robetta, rottamano di fatto il governo. «Piuttosto che rimanere seduti a governicchiare è meglio ridare la parola agli elettori», ha detto ieri. (Paolo Emilio Russo, Libero, 20 gennaio 2008, p. 2, Primo Piano) • Per intanto si governicchia, come direbbe Totò, cercando di ottenere la salvezza in alcuni processi decisivi per il premier. E non bastano più leggi ad personam; ci vuole un intero Paese ad personam, nel quale quel che conta è salvare le proprietà del boss. (Maria Novella Oppo, Unità, 30 giugno 2011, p. 3, Diario).
- Derivato dal s. m. governicchio con l’aggiunta del suffisso -are1.
- Già attestato nella Repubblica del 20 gennaio 1987, p. 7 (Mino Fuccillo).