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Lessing, Gotthold Ephraïm

Dizionario di filosofia (2009)
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Lessing, Gotthold Ephraim


Lessing, Gotthold Ephraïm

Scrittore, drammaturgo e pensatore (Kamenz, Sassonia, 1729 - Braunschweig 1781).

La vita

Destinato, per tradizione familiare, alla carriera ecclesiastica, preferì invece dedicarsi ad altri studi, frequentando a Lipsia circoli letterari e teatrali. A Berlino quasi ininterrottamente dal 1748 al 1755, cominciò a svolgere un’attività poetica e soprattutto critica, creandosi ben presto la fama di polemista severo. Costretto dalla guerra dei Sette anni a interrompere un viaggio per l’Europa in veste di precettore d’un giovane patrizio, fu a Lipsia dal 1756 al 1758, e quindi di nuovo a Berlino, dove si confermò definitivamente maestro della critica. Nel 1760 accettò il posto di segretario del generale prussiano Tanentzien trasferendosi a Breslavia, dove visse cinque anni. Consulente e critico teatrale ad Amburgo nel 1767, fu tra i promotori dell’iniziativa, e testimone del fallimento, di fondare un teatro nazionale. Progettò allora di trasferirsi in Italia, dove si recò invece per poco tempo solo in seguito. Con brevi interruzioni, trascorse gli ultimi undici anni della sua vita come bibliotecario alla corte del duca Ferdinando di Wolfenbüttel.

La critica e il teatro

Massimo esponente dell’Illuminismo (Aufklärung) in Germania, ha lasciato prove scarse, anche se non insignificanti, nel campo della lirica (Kleinigkeiten, 1751, di stampo prevalentemente anacreontico; Oden, 1753) e sparse narrazioni in versi. La sua poetica illuministica si manifesta apertamente nelle Fabeln in prosa (1759; trad. it. Favole in prosa), in cui il genere favolistico è rivisitato con intenti pedagogico-razionalisti. Assai copiosa fu l’attività critica, oltremodo significativa per la ricchezza e l’originalità delle proposte: tra la varietà e ricchezza dei suoi contributi spiccano le due opere cui L. deve la fama di critico e di teorico, il Laokoon (1766; trad. it. Laocoonte, ovvero dei limiti della pittura e della poesia) e la Hamburgische Dramaturgie (1767-69; trad. it. Drammaturgia d’Amburgo). Nel Laocoonte, dal significativo sottotitolo Über die Grenzen der Malerei und Poesie, viene proposta una precettistica che, nell’ammirazione dei classici ritenuti insuperabili, affida all’arte plastica il mondo del bello, riservando alla poesia, che L. dice epica ma che in realtà intende drammatica, la dinamica dell’agire umano. Nella Hamburgische Dramaturgie, destinata a proporsi come testo rivoluzionario in campo teatrale, scavalcando i teorici francesi e polemizzando con i loro accoliti tedeschi, L. risale direttamente ad Aristotele, affermando l’importanza esclusiva dell’azione e dell’unità che la riguarda, tralasciando come fittizie e solo occasionalmente motivate le altre due unità di tempo e di luogo. L’altro grande nome ricorrente nella Dramaturgie è quello di Shakespeare, per la prima volta proposto in Germania così prepotentemente come modello, di contro ai modelli francesi impietosamente dissacrati, al pari del teatro barocco tedesco. Del resto L. non fu solo il massimo teorico del teatro in Germania nel suo secolo, ma ne fu anche il massimo autore. Dopo commedie giovanili di genere satirico-moraleggiante, con Miss Sara Sampson (1755; trad. it.) crea il primo dramma borghese tedesco che proponga un’acuta dialettica delle passioni. Ma ben altre vette attinse L. con la triade delle più tarde opere teatrali: Minna von Barnhelm oder Das Soldatenglück (1767; trad. it. Minna von Barnhelm, ovvero la fortuna del soldato), concordemente considerata la migliore commedia in lingua tedesca; Emilia Galotti (1772; trad. it.), tragedia di denuncia contro i principati assolutistici tedeschi; e soprattutto Nathan der Weise (1779; trad. it. Nathan il saggio), in versi, sorta di ampia parabola drammatizzata in cui si afferma il principio della reciproca tolleranza e comprensione umana, e che costituisce il coronamento di un pensiero che a lungo aveva affrontato temi filosofici e teologici con ardimento e consequenzialità.

Religione e ragione: l’educazione dell’umanità

Contro l’intellettualismo inaridito della teologia ufficiale L. scrisse i Gedanken über die Herrnhüter (1750); passò poi alle Rettungen (1754), atti di riabilitazione di Girolamo Cardano e di altri pensatori del passato di dubbia ortodossia, di cui non sempre condivideva il pensiero ma di cui credeva si dovesse apprezzare la spregiudicatezza e la coerenza nel tentativo di un autonomo pensiero. L’attacco frontale all’ortodossia di gretta osservanza giunse solo nel 1774, quando, sotto il titolo di Fragmente eines Unbekannten, cominciò a pubblicare gli ine;diti di Hermann Samuel Reimarus, radicale raziona;lista che finiva col ridurre la Bibbia a un complesso di soli insegnamenti morali. L. accettava di Reimarus più il metodo che le conclusioni e, in partic., negava la possibilità di fondare sulla «storicità» degli scritti biblici la «verità» del cristianesimo. Ne scaturì una violenta polemica, che da parte di L. produsse Eine Duplik (1778), con la famosa affermazione della preferibilità della ricerca del vero al vero stesso riservato solo a Dio, l’Anti-Goeze (1778-79) e altri scritti, nei quali con accanimento L. combatté la confusione fra religione e filosofia, fede e ragione, ricercando per questa sempre una sua autonomia. Da ultimo, in Die Erziehung des Menschengeschlechts (1780; trad. it. L’educazione del genere umano), muovendo dal principio dell’omogeneità fra ragione e rivelazione, nel senso che quest’ultima «non dà nulla al genere umano a cui non possa arrivare anche da sola l’umana ragione», e considerando la rivelazione come il mezzo con cui Dio educa il genere umano nella via della verità (anticipando ciò cui la ragione solo lentamente può giungere), L. delinea il progresso di questa rivelazione dall’Antico al Nuovo Testamento, e poi ancora oltre, verso una terza età in cui la ragione sarà capace di raggiungere da sola quelle verità che il Nuovo Testamento, da cui pure mai si potrà prescindere, adombra e altre ancora a tali verità connesse; il termine cui tende il progresso è infatti la capacità della ragione di essere autonoma e di rischiarare sé stessa. Così, partendo da antiche suggestioni escatologiche, L. giunge a una loro laicizzazione, considerando l’educazione del genere umano guidato dalla provvidenza come il progressivo dispiegamento della ragione: per tale prospettiva L. è stato considerato uno degli iniziatori dello storicismo moderno.

Biografia
Lessing, Gotthold Ephraim


G.E. Lessing

1729

Nasce a Kamenz, Sassonia

1748

Interrotti gli studi a Lipsia, si reca a Berlino

1752

È magister artium a Wittenberg

1753-55

È di nuovo a Berlino; si afferma come polemista

1760-65

È a Breslavia, segretario del gen. Tanentzien

1766

Pubblica il Laocoonte

1767-69

Esce la Drammaturgia d’Amburgo

1770

Diventa bibliotecario a Wolfenbüttel

1779

Pubblica Nathan il saggio

1781

Muore a Braunschweig


Vedi anche
Illuminismo Per Illuminismo si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, sia la connessa evoluzione delle idee in fatto di religione, scienza, filosofia, politica, ... Hermann Samuel Reimarus Reimarus ‹raimàarus›, Hermann Samuel. - Filosofo e teologo tedesco (Amburgo 1694 - ivi 1768). Tipico rappresentante della teologia illuminista luterana, è conosciuto soprattutto per l'Apologie oder Schutzschrift für die vernünftigen Verehrer Gottes, pubblicata in modo frammentario solo dopo la sua morte. ... progresso Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadi superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in un ambito limitato sia in un senso più ampio e totale. ● In senso assoluto, lo sviluppo verso forme ... favola Breve narrazione per lo più in versi. Quando si parla di favola come genere letterario, ci si riferisce comunemente a quella i cui caratteri fondamentali furono segnati già da Esopo e universalmente diffusi da Fedro: essenziale è che essa racchiuda una verità morale o un insegnamento di saggezza pratica ...
Indice
  • 1 Lessing, Gotthold Ephraïm
  • 2 La vita
  • 3 La critica e il teatro
  • 4 Religione e ragione: l’educazione dell’umanità
  • 5 G.E. Lessing
  • 6 1729
  • 7 1748
  • 8 1752
  • 9 1753-55
  • 10 1760-65
  • 11 1766
  • 12 1767-69
  • 13 1770
  • 14 1779
  • 15 1781
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  • Lessing, Gotthold Ephraïm
    Enciclopedia on line
    Scrittore e pensatore tedesco (Kamenz, Sassonia, 1729 - Braunschweig 1781). Destinato, per tradizione familiare, alla carriera ecclesiastica, preferì invece dedicarsi ad altri studî, frequentando a Lipsia circoli letterarî e teatrali. A Berlino quasi ininterrottamente dal 1748 al 1755, cominciò a svolgere ...
  • Lessing, Gotthold Ephraim
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Valerio Verra Poeta, drammaturgo, critico, filosofo e teologo (Kamenz, Sassonia 1729 - Brunswick 1781), figura centrale nella cultura tedesca del Settecento, si è occupato solo marginalmente di D., per lo più ricordandone l'opera a esemplificazione o conferma di certi suoi giudizi critici o eruditi ...
  • LESSING, Gotthold Ephraim
    Enciclopedia Italiana (1933)
    Giuseppe Gabetti Scrittore tedesco, nato a Kamenz in Sassonia il 22 gennaio 1729, morto a Brunswick il 15 febbraio 1781: critico, poeta, moralista, riformatore religioso: massimo in Germania fra i rappresentanti dell'illuminismo, che portò alla più alta espressione e trascese aprendo gli orizzonti ...
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