Filologo classico (Lipsia 1772 - ivi 1848), prof. all'univ. di Lipsia (dal 1794), fu il maggior rappresentante dell'indirizzo formale della filologia classica. Diede notevole contributo alla scienza filologica con opere di grammatica, ma specialmente di metrica (Handbuch der Metrik, 1799; Elementa doctrinae metricae, 1816). Affrontò la questione omerica proponendo la teoria, ancor oggi sostenuta, per cui i poemi omerici attuali sarebbero ampliamenti di due poemi primitivi unitarî; i suoi lavori più importanti sono le edizioni critiche di testi poetici greci (Eschilo, Sofocle, 13 tragedie di Euripide, ecc.), con una critica divinatoria piuttosto che volta a dare la recensio della tradizione manoscritta. Il capolavoro di H. fu l'edizione degli Orphica, in cui egli mostrò il suo sommo senso stilistico, applicato con metodo esegetico e critico a intendere profondamente il senso letterale. E fu famosa per l'importanza metodica, nella storia della filologia classica, la polemica ch'egli ebbe con O. Müller, suscitata dalla prefazione di questo alle Eumenidi (1833).