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STENDER, Gothards Fridrichs

di Arverds Svãbe - Enciclopedia Italiana (1936)
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STENDER, Gothards Fridrichs

Arverds Svãbe

Poeta lettone, nato il 27 agosto 1714 a Laši in Semigallia, morto il 17 maggio 1796 a Sunāksts. I suoi antenati erano fiamminghi, trapiantatisi nel secolo XVI nel Brunswick, poi in Lettonia. Figlio di un pastore, studiò, dal 1736 al 1739, teologia alle università di Jena e Halle; dal 1744 al 1752 fu pastore a Zemgale, e dal 1753-59 a Lietava. Soggiornò poi 6 anni all'estero e dal 1766 al 1796 ru di nuovo pastore, a Sēlpils e Sunāksts (Selonia). Per quanto tedesco, volle che sulla sua tomba fosse scritto G. F. Stenders "Latvis" (Lettone).

Lo St. ha fondato la letteratura lettone profana con i suoi 88 racconti popolari e le 69 novelle (Pasakkas un Stahsti teem Latweescheem par islustehschanu un gudru mahzibu sarakstiti Jelgavâ, 1766), adattamenti delle favole di Esopo, di La Fontaine e di Gellert. Le odi e le poesie liricodidattiche nel genere pseudoclassico dello St. sono riunite nelle raccolte Jaunas ziņg???es (Canzoni nuove, 1774) e Ziņg???u Lustes, 1789. Egli è anche l'autore del primo lavoro scientifico in lettone Augstas Gudribas Grahmata no Pasaules un Dabbas (Il libro della grande Sapienza del mondo e della natura, 1774), e di un nuovo compendio di canzoni religiose protestanti (1783-I, 1792-II). Fra le sue opere in lingua tedesca bisogna citare in modo speciale la Lettische Grammatik (1761, 2ª ed. 1783), in cui sono riunite tutte le nozioni del sec. XVIII sulla lingua lettone. Il suo dizionario lettone (Lettisches Lexicon, I-II, 1789) ha avuto grande importanza per la storia della letteratura lettone, ed anche oggi ancora i poeti lettoni vi attingono parole antiche della lingua popolare. Nella storia della letteratura lo si chiama il Vecchio per distinguerlo dal figlio Aleksandrs Jānis Stenders il Giovane (1744-1819), che con l'adattamento d'una commedia danese di Ludwig Holberg Hans Mikelsen, con il titolo: L'ubriaco Bartolomeo (Žūpu Bertulis 1790) divenne il primo autore drammatico lettone.

Bibl.: K. Kundziņš, Vecais St. (St., il Vecchio), Jelgava 1879; T. Zeiferts, Latviešu rasktniecības vēsture (Storia della lett. lettone), I, pp. 315-23, Riga 1923; L. Bērzinš, Latviešu literāturas vēsture, VII, Riga 1935.

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