Vedi GORTINA dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
GORTINA (v. vol. iii, p. 987 ss.)
In questi ultimi anni, in seguito ad ulteriori esplorazioni ed a scoperte fortuite sono migliorate le nostre conoscenze per quel che riguarda, soprattutto, il tempio sull'acropoli e la topografia di alcune zone suburbane.
La pianta originaria del tempio sulla collina di Haghios Ioannis risulta costituita, come nel Pythion della stessa G., da una cella poco più larga che profonda preceduta ad E da un pronao, la cui fronte è franata insieme con l'elevato dell'altare antistante, di cui ci è pervenuta la sostruzione a monte della terrazza che conteneva la stipe. La sua costruzione deve risalire, a giudicare dallo stile dei due rilievi, le cui differenze sono dovute evidentemente all'esecuzione da parte di due mani diverse, e dal materiale trovato apparentemente in strato sicuro alle spalle delle suddette sostruzioni, intorno alla metà o meglio, al terzo venticinquennio del VII sec. a. C. Infatti sia i rilievi, sia alcune terrecotte trovate a contatto con il vergine ad E rientrano, per l'accentuato senso di volume e la relativa morbidezza nelle giunture fra le varie parti delle figure, nel periodo terminale del dedalico medio e sono più o meno contemporanee alle sculture del tempio A di Priniàs. Forse della stessa epoca sono il thesauròs e qualcuna delle fondazioni interne, le quali, per la loro struttura in pietrame non sembrano aver sostenuto un elevato di una certa mole. Fra la fine del VII e gli inizî del VI sec. a. C. è stata aggiunta ad oriente la terrazza nel cui sottosuolo è stata rinvenuta la stipe; nella seconda metà del VI sec. a. C. il tetto ha avuto una decorazione fittile con antefisse a gorgonèion analoghe a quelle da Palekastro, sostituite poi da antefisse a palmetta e, nel V sec. a. C. inoltrato, sostituite ancora da una sima di marmo con gronde leonine.
In epoche successive le opere di sostegno ad E sono state più volte rinforzate evidentemente per contrastare un movimento franoso già in atto, del quale si hanno chiare testimonianze per l'epoca tardo-romana e bizantina.
Infatti la chiesa che venne ad inserirsi nel tempio nel V sec. a. C., aveva nella sua prima fase un'abside semicircolare, che poi venne chiusa e riempita evidentemente in seguito ad un crollo.
Quanto alla divinità cui era dedicato il tempio, si è pensato oltre che ad Atena, di cui si ha testimonianza anche in un'iscrizione graffita su un vaso di epoca ellenistica inoltrata, ad Hellotis, che presenta caratteri assai simili; c'è però da chiedersi se il suo culto, attestato a G., cui ha dato anche il nome, possa essersi fuso sia pure tardi con quello di Atena.
Per quel che riguarda il suburbio, le scoperte riguardano in massima parte le necropoli. Tombe protogeometriche, di cui almeno una a thòlos, sono state trovate a S dell'acropoli, nella zona di Ampelouzo, e tombe a camera ed a cassa di età romana sono state rinvenute soprattutto lungo la carrozzabile attuale, presso la periferia occidentale di Haghioi Deka. Nell'abitato di Mitropolis, a SO della città antica è stata parzialmente esplorata una basilica paleocristiana di notevoli dimensioni con mosaici ed elementi architettonici di spoglio, databile al V sec. d. C.
Bibl.: Sulla villa rurale minoica in località Kannià: D. Levi, in Boll. d'Arte, XLIV, 1959, p. 237 s.; S. Alexiou, in Κρητικὰ Χρονικὰ, XII, 1958, pp. 195 s.; 464 s. Scavi sull'acropoli: G. Rizza-V. Scrinari, Gortina, I, Roma 1967. Sull'iscrizione, si veda la nuova edizione: R. F. Willetts, The Law Code of Gortyn, Berlino 1967. Sulla tomba a thòlos: v. Alexiou, in ᾿Αρχ. Δελτίον, XXII, 1967, pp. 4851.