GORLICE
(A. T., 51-52) - Piccola città della Polonia meridionale, nel voivodato di Cracovia, con 6800 ab. È situata nella valle carpatica della Ropa (bacino della Vistola) a 304 m. s. m.
La battaglia di Gorlice (2-5 maggio 1915). - Nell'aprile 1915 la situazione era critica per le Potenze Centrali: si sapeva che l'Italia stava per entrare in guerra, si temeva anche della Romania: in Francia non si vedeva possibilità di successi: l'offensiva russa nei Carpazî era stata arginata a stento. I Russi però erano riusciti con gravi perdite a oltrepassare di poco la cresta (a ovest dei passi di Dukla e di Lupków) rimanendo impegnati nella zona montagnosa, dove gli spostamenti laterali riuscivano difficili. Inoltre la linea di comunicazione di quelle forze sarebbe stata compromessa nel caso di sfondamento della zona semipiana immediatamente a nord (fronte Gorlice-Tarnów). Su questa fronte Falkenhayn decise di attaccare i Russi con lo scopo principale di "rendere intenibile la fronte russa dei Carpazî a occidente del passo di Lupków". L'attacco fu affidato all'11ª armata tedesca comandata dal Mackensen, e alla 4ª armata austriaca. La prima contava tre corpi d'armata tedeschi: Guardia, X, XLI di riserva più le divisioni 11ª bavarese e 119ª: le fu assegnato anche il VI corpo d'armata e una divisione di cavalleria austriaci. La 4ª armata austriaca (arciduca Francesco Ferdinando) schierata a nord dell'11ª tedesca fu sottoposta al Mackensen; essa era composta di 6 divisioni, tra le quali la 47ª divisione di riserva tedesca. A sud dell'11ª armata l'attacco doveva essere assecondato dal corpo d'armata di sinistra (4 divisioni) della 3ª armata austriaca comandata dal Boroević. La fronte d'attacco dell'11ª armata tedesca e della 4ª austriaca fra il piede dei Beschidi e la Vistola era difeso da due corpi d'armata attivi e da 3 brigate territoriali della 3ª armata russa, la quale, col resto delle forze, occupava la fronte fin presso al passo di Lupkow (in tutto 175 km. di fronte). Ne era a capo il generale bulgaro Radko Dimitriev. Il concentramento delle truppe tedesche (21-27 aprile) trasportate dalla Francia sfuggì ai Russi. Il X corpo d'armata tedesco, ultimo giunto all'11ª armata, rimase in riserva. Le artiglierie iniziarono il tiro d'inquadramento nel pomeriggio del 1° maggio; nella notte venne effettuato a larghissimi intervalli il fuoco di efficacia che s'intensificò dalle 6 alle 10 del 2: alle 9 entrarono in azione anche le bombarde. Alle 10 sulla fronte intera di 45 km. le divisioni di prima linea tedesche e austriache mossero all'attacco. A sera l'11ª armata aveva occupato l'intera prima linea: la 4ª armata austriaca alla sinistra solo nella notte sul 3 passò il Dunajec e il 4 forzò le posizioni di Tarnów, mentre l'11ª armata allargava la falla aperta nello schieramento russo: immense nubi prodotte dall'incendio delle sorgenti di petrolio coprivano il campo di battaglia. Il III corpo d'armata siberiano inviato in rinforzo non poté ristabilire la situazione: altrettanto avvenne per i successivi rinforzi. Gli Austro-Tedeschi mossero all'inseguimento. Posizioni retrostanti non erano organizzate, i rinforzi dovevano venire da lontano, la ritirata dei corpi d'armata russi e specialmente del XXIV era minacciata; nella notte sul 5 Dimitriev ordinò la ritirata generale, ma la 48ª divisione, comandata da Kornilov, accerchiata presso Dukla dovette arrendersi. Lo sfondamento il 5 era già riuscito e i Russi a fine maggio ripassarono il San. Gravi le perdite russe: alla fine di maggio erano 152 mila i Russi non feriti catturati dalla sola 11ª armata, che ebbe invece perdite moderate (28 mila uomini nell'intero maggio).
La disposizione a cordone uniforme delle forze russe, la superiorità manovriera e il miglior attrezzamento tecnico dell'avversario furono le cause di questo grande successo austro-tedesco che, aggiungendosi ai precedenti, demoralizzò profondamente l'esercito e il popolo russo. Gorlice avrebbe segnato la sconfitta dell'Intesa, se allora non fosse entrata in guerra l'Italia.