GORGIAS (Γοργίας)
1°. - Scultore, forse ateniese, vissuto verso il 500 a. C.
La sua firma si trova su sei basi, trovate ad Atene; per la somiglianza delle lettere e della disposizione le iscrizioni sono riferibili allo stesso artista. Di queste, quattro portavano statue di cavalli, o cavallo e cavaliere (Raubitschek, 65 = I. G., 12-490; 66; 77 = I. G., 12-488; 147 = Loewy, 36); le prime due portavano probabilmente statue in marmo, le altre due statue in bronzo. Un'altra base con la firma di G. è una colonna (I. G., 12, 489 = Raubitschek, 5) dove l'iscrizione è scolpita lungo due scanalature vicine, da destra verso sinistra. La dedica di Ameinias è dell'ultimo venticinquennio del sec. VI.
È cosa allettante far corrispondere a questa colonna il capitello ionico che porta la Kore n. 611 (Langlotz; Raubitschek). Se veramente si accetta questa proposta si può dedurre che lo stile di G. risentiva molto dell'influenza ionica; ciò che concorda con la tecnica in bronzo da lui usata nei monumenti sopra nominati. La sesta firma di G. (Raubitschek, 147) si completa su di un frammento dove è leggibile solo la finale del nome (... γίας) ma che per la disposizione dell'iscrizione e la forma delle lettere è avvicinabile alle altre iscrizioni di Gorgias. Questo G. è certo lo stesso nominato da Plinio, attivo (Nat. hist., xxxiv, 49) nell'Olimpiade 87, calcolata erroneamente, insieme a Hageladas e Kallon.
La caratterizzazione di Lacon che segue nel testo pliniano può darsi non sia l'etnico (Lippold) bensì il nome di un altro artista (Robert); ma è anche possibile che G. fosse uno spartano, che si sarebbe trasportato ad Atene verso il 480 (Picard).
Bibl.: H. Brunn, Geschichte der griechischen Künstler, Stoccarda 1889, I, p. 115, p. 300; Ch. Picard, Manuel, I, 462; II, i, 220; C. Robert, in Pauly-Wissowa, VII, 1912, c. 1619, s. v., n. 12; G. Lippold, Handb., III, i, p. 81; E. Loewy, I. G. B., ai numeri cit. nel testo; A. E. Raubitschek, Dedications of the Ath. Akropolis, Cambridge 1949, ai numeri cit. nel testo.