Vedi GORDION dell'anno: 1960 - 1994
GORDION (Γόρδιον, Γορδίειον)
Antica capitale della Frigia, situata sulla riva destra del fiume Sangarius (Sakarya) nel luogo ora occupato dal villaggio turco di Pebi.
La località, abitata sin dalla prima Età del Bronzo (III millennio) e poi nel periodo hittita, fu occupata nella seconda metà dell'VIII sec. a. C. dalla città di G. (fondata, secondo le fonti antiche, da un re eponimo) che divenne la metropoli della Frigia. Durante l'invasione dei Cimmerî (696-5 o 676) G. subì notevoli distruzioni abdicando dalla posizione di capitale. Entrata a far parte dell'impero achemènide fu conquistata da Alessandro (che nel 334 avrebbe sciolto o troncato il nodo che stringeva il giogo al timone di un carro consacrato nel tempio di Zeus, impresa che, secondo un oracolo, avrebbe destinato il vincitore al dominio dell'Asia). Distrutta dai Celti nel 189 a. C. visse stentatamente in età romana con il nome di Julia Gordos.
Gli autori antichi (Strabo, xii, 567 s.; Plin., Nat. hist., v, 146; Steph. Byz., s. v.; Xen., Hell., i, 4, 1; Curt., Hist. Alex., iii, 1, 11; Arrian., Exp. Alex., i, 29, 3; ii, 3, 1; Plut., Alex., 18; Iust., xi, 7, 3; Pol., xxii, 18, 8; Liv., xxxviii, 18) ricordano G. in modo particolare in rapporto con la spedizione di Alessandro e l'episodio del "nodo gordiano".
La città si estendeva su una piccola collina che si erge nell'ampia valle del Sangarius lì dove il fiume è più facilmente traversabile. Il sito fu probabilmente prescelto perché coincideva con un antico luogo di passaggio attraverso il corso d'acqua e con un centro commerciale, come stanno ad indicare i ritrovamenti precedenti quelli di età frigia. La valle, nelle immediate vicinanze della città, è occupata dalla necropoli nella quale sono caratteristici grandi tumuli funerari, il più grande dei quali (alto circa 50 m, con un diametro massimo di base di 250 m) conosciuto localmente come la Tomba di Mida. Città e necropoli furono identificate nel 1900 dai fratelli Körte che limitarono la propria attività ad alcuni fruttuosi sondaggi; dal 1949 sono in corso a G. regolari campagne di scavo dello University Museum of Pennsylvania.
Caratteristica della città una porta fortificata che apparteneva alle mura di età frigia rifatte in età persiana.
Gli scavi hanno identificato i resti di alcune abitazioni di età frigia, alcuni dei quali decorati da mosaici geometrici pavimentali; sulla facciata di una casa erano inseriti due piccoli leoni di pietra con funzione ornamentale, forse dell'inizio del VII sec. a. C. sotto influsso dei leoni neo-hittiti della fine del IX-VIII secolo.
Un tempio, situato sulla collina, era decorato da lastre fittili analoghe e contemporanee a quelle del VI sec. a. C., di Larisa, Neandria, ecc. Alcune case del VI sec. a. C. presentano piante di tipo greco con dipinti parietali di tipo ionizzante databili nell'ultimo venticinquennio del VI sec. e al principio del V sec. a. C. che hanno notevoli analogie stilistiche con alcune contemporanee pitture delle tombe etrusche.
I rinvenimenti più notevoli provengono dalla necropoli. I tumuli, di età frigia, presentano all'interno una camera quadrangolare costruita con tronchi e travi di legno, con soffitto a doppio spiovente, orientata generalmente da N a S e preceduta da un dròmos.
L'interno delle tombe (circa 20, in gran maggioranza della seconda metà dell'VIII sec. a. C.), solo di rado era depredato a causa delle grandi difficoltà di scavo. I ritrovamenti contenuti nelle camere sepolcrali hanno permesso di tracciare un quadro dettagliato della cultura figurativa frigia nel momento di massimo splendore.
Particolarmente caratteristici i rinvenimenti di questi ultimi anni: nella camera del cosiddetto tumulo P, appartenente ad un giovane principe sepolto alla fine dell'VIII sec. (nel quale, insieme a numeroso corredo sono stati rinvenuti un trono di legno lavorato ad intarsio ed un calderone contenente sculture di legno) e sopratutto in quella della cosiddetta Tomba di Mida. Quest'ultima conteneva le spoglie di un re di Gordion. Il personaggio, alto circa 1,59, morto a circa 6o anni, era stato deposto su un letto funebre, coperto di vesti policrome di lino e di lana trattenute da fibule. Nella tomba (m 6,20 × 5,15) era deposta numerosa suppellettile di corredo (i soli oggetti di bronzo sono 169) tra i quali tre calderoni bronzei su supporti di ferro, coppe ombelicate, brocche, ramaioli, situle, ceramiche. Gli oggetti erano stati in parte deposti su tavoli di legno a tre o quattro piedi che, insieme ad altri oggetti di arredamento (seggi), si presentano intarsiati di legni diversi, secondo le norme della decorazione geometrica frigia (meandri e suoi derivati quadrati, rombi, disegni a zig-zag, a nastro con nodi, a scacchiera). Le ceramiche sono rappresentate da anfore e coppe profonde di ceramica nera ed in origine contenevano cibo. Mancano le oreficerie che, probabilmente per uso funerario, non entravano a far parte del corredo delle tombe. Tra i materiali rinvenuti sono di particolare interesse due situle di bronzo ornate da paste vitree e pietre, una in forma di testa di montone l'altra di testa di leone, quest'ultima identica a quelle rappresentate nei rilievi dell'età di Sargon II (721-704) del palazzo di Khorsābād. Le due situle sono stati importate a G. dall'Assiria, mentre alcuni dei calderoni (decorati da attacchi a forma di protome taurina o di sirena) provengono dall'Urartu. Su uno dei vasi metallici compare una iscrizione in lingua frigia. La tomba, datata tra il 725 e il 700, testimonia la eccezionale cultura figurativa frigia circa 50 anni prima della invasione dei Cimmerî ed apparteneva senza dubbio ad un dinasta di G. nel periodo di massima fioridezza della città (forse il mitico Gordos, predecessore di Mida). La importazione delle situle dall'Assiria e dei calderoni dall'Urartu, testimonia i rapporti culturali e commerciali tra la Frigia e quelle regioni, come è confermato dalle fonti antiche.
Il rinvenimento di ceramiche attiche in altri tumuli testimonia i rapporti tra Frigia e Grecia durante il VI sec. a. C. (attestati a G. sin dalla metà circa del VII sec. da una coppa greco-orientale).
Caratteristica della necropoli una tomba ellenistica, contenuta in un tumulo, che presenta un soffitto a blocchi aggettanti posti diagonalmente, secondo le norme di una antica tecnica costruttiva anatolica sopravvissuta in età classica.
Bibl.: G. Körte-A. Körte, Gordion, in Arch. Jahrbuch, Erg. H., V, Berlino 1904; Ruge, in Pauly-Wissowa, VII, 1912, c. 1590, s. v.; J. Bradford, Ancient Landscapes, Studies in Field Archaeology, Londra 1957, pp. 66, 77 ss.; M. J. Mellink, A Hittite Cemetery at Gordion, Filadelfia 1956; Rodney S. Young, in Illustrated London News, 3 gennaio 1953, 17 settembre 1955, 10, 17 novembre 1956, 17 maggio 1958; id., in Archaeology, 3, 1950, p. 197 ss.; 6, 1953, p. 159 ss.; 9, 1956, p. 263 ss.; 10, 1957, p. 217 ss.; 11, 1958, p. 227 ss.; 12, 1959, p. 286; id., in Am. Journ. Arch., LIX, 1955, p. 1 ss.; LX, 1956, p. 249 ss.; LXI, 1957, p. 319 ss.; LXII, 1958, p. 148 ss.; Ch. Picard, in Rev. Arch., 1958, II, p. 109 ss. Si veda inoltre la bibl. citata s. v. frigia, arte.