GORANI, Giuseppe, conte
Avventuriero, scrittore e uomo politico, nato a Milano nel 1740, morto a Ginevra il 13 dicembre 1819. Allievo dei barnabiti, lasciò le scuole per farsi soldato. Fu alla guerra dei Sette anni; cadde prigioniero dei Prussiani; aprì a Tilsit una loggia massonica. Spirito inquieto e carattere impetuoso, percorse in lungo e in largo l'Europa, accrescendo con la conoscenza di uomini e di paesi nuovi la propria non comune cultura. Rinunciato al sogno di farsi nominare re di Corsica, Sardegna ed Elba, si pose al servizio di Pasquale Paoli (1764) e cercò aiuti ai Còrsi insorti contro Genova. Fu poi agli stipendî del Pombal in Portogallo (1765-66) e più tardi di Maria Teresa, informatore segreto e propagandista. Girò per l'Austria, i paesi germanici e la Francia, ove s'accostò agli Enciclopedisti. Tornato in patria scrisse, per consiglio di C. Beccaria, un saggio in favore del dispotismo illuminato (Il vero despotismo, Ginevra 1770). Fu amico del Voltaire e s'accostò al gruppo milanese dei Verri, ma se ne allontanò quando vide respinte le sue idee repubblicaneggianti. Nel '73 presentò a Vittorio Amedeo III un piano di governo liberale e unitario, ma invano. Nel ventennio 1770-1790 viaggiò a lungo per l'Italia, raccogliendo il materiale per l'opera sua più famosa (Mémoires secrets et critiques des Cours, des Gouvernements et des Mœurs des principaux États d'Italie, Parigi 1793, 3 voll. pubblicati), nella quale si fece aspro critico del riformismo dei principi, da lui prima sostenuto anche nelle Ricerche sulla scienza dei governi (Losanna 1790) e nel più antico Saggio sulla pubblica educazione (Londra 1773). Ormai convertito alle idee rivoluzionarie, si stabilì a Parigi, ove collaborò con il Mirabeau, s'accostò ai Girondini ed ebbe la cittadinanza francese. Apparvero allora le sue apologetiche Lettres aux souverains sur la Révolution française (Parigi 1793), ardenti e appassionate. Ma arretrò di fronte alle violenze rivoluzionarie e nelle mediocri Lettres aux Français fece ammenda del suo entusiasmo. Restano di lui ancora varie opere inedite.
Bibl.: M. Monnier, Un aventurier italien du dernier siècle, Parigi 1884; G. B. Gerini, Un avventuriere pedagogista, in Nuovo Risorgimento, 1900; G. Natali, Un gentiluomo patriotta e cosmopolita del sec. XVIII, in Idee, costumi, uomini del Settecento, 2ª ed., Torino 1926.