SANDOVAL, Gonzalo de
Conquistatore del Messico, fu il più giovane, il più umano e disinteressato e uno dei migliori capitani di Hernán Cortés. Nacque di nobile famiglia, a Medellín (Estremadura) circa il 1497, morì a Palos nel maggio 1528. All'età di 21 anno mentre si trovava di guarnigione a Sancti Spíritus di Cuba, si arruolò per la spedizione che partì per lo Yucatán il 10 febbraio 1519 e giunse a San Juan de Ulua il 21 aprile seguente. Fu nominato da Cortés uno dei reggitori di Villa Rica de la Vera Cruz appena fondata. Accompagnò il suo capitano in tutte le grandi imprese ed era con lui così nella riunione in cui Cortés decise d' impadronirsi di Montezuma, come quando questi fu fatto prigioniero. Nominato amministratore della giustizia a Veracruz alla morte di Juan Escalante, imprigionò gl'inviati di Pánfilo de Narváez che sollecitavano la sua adesione contro Cortés e li mandò a Messico, poi catturò lo stesso Narváez. Ritornato a Messico, era al comando dell'avanguardia di Cortés quando costui nella "notte triste" abbandonò la città: durante l'assedio di questa, S. occupò Chalco e Mixquic ad est, sconfisse i Tlahuica nelle montagne di Sur del Valle, che occupò, e giunse fino a Cuauhnahuac (Cuernavaca); quindi prese Itztapalapa, poco distante da Messico a est, e s'impadronì della strada di Tepeyacac, anche più vicina alla città a nord; quivi ebbe il comando di due brigantini fabbricati per l'assedio, e quando da uno di essi fu preso Cuauhtémoc, signore di Messico, egli fu uno di quelli che presentarono il prigioniero a Cortés. Dopo la presa della città, S. conquistò una parte della regione a nord di Oajaca, fondò Medellín nel Tuxtepec, imponendo la sua dominazione con moderazione e fermezza, e giunse fino allo sbocco del fiume Coatzacoalcos, che chiamò Espíritu Santo, nel golfo del Messico. Dalla parte del Pacifico assicurò la conquista di Colima, e tornato a Villa Rica contribuì con la sua abilità ad ottenere che Cristobal de Tapia, inviato dal vescovo Fonseca a governare la Nuova Spagna, si ritirasse da tale incarico. Pacificò la provincia di Panuco ribellatasi per gli eccessi di altri conquistatori, accompagnò Cortés nel difficilissimo viaggio nell'America Centrale, dove eseguì varie pericolose spedizioni affidategli. Dopo avere popolato Naco nel Honduras, ritornò con Cortés a Messico, dove per breve tempo fu associato al governo del tesoriere Estrada, incaricato del processo circa la residenza intentato contro il conquistatore del Messico, e accompagnó questo nel viaggio che fece nella Spagna, ma giunto a Palos vi morì.