GOMES LEAL, Antonio Duarte
Poeta portoghese, nato nel 1849 a Lisbona, dove mori nel 1921. Il G. L. fu un irregolare nella vita e nell'arte: autodidatta, disordinato e ribelle, negò e combatté tutte le autorità politiche e religiose, e contro troni e altari usò la sua critica sarcastica e demolitrice.
Egli rispecchia con violenta ed esasperata sensibilità le correnti razionaliste e pessimistiche della sua epoca, e di questa riflette anche quell'irrequieta alternativa di irreligioso realismo e di romantico misticismo; negli ultimi anni si convertì al cattolicesimo, pur serbando sempre la sua intransigente aggressività e quel suo spirito amaro e insoddisfatto.
Nella sua prima opera, Claridades do Sul (1875), il G. L. s'ispira alla poesia rivoluzionaria, satirica e realistica di Guerra Junqueiro: democratico, repubblicano e irreligioso, ha tuttavia delle aspirazioni misticizzanti, che finiranno col prevalere attraverso le violente e amare oscillazioni della Fome de Camões (1880), scritta in occasione del centenario del poeta; della Historia de Jesus (1883), condotta, a differenza delle altre opere, con un linguaggio semplice e commosso; dell'Anti-Christo (1884; nuova redazione, 1908), rivolta contro il mondo moderno e contro la sua falsa civiltà e il suo mortificante materialismo: Tolstoi, Huysmans, Goethe sono le fonti messe largamente a profitto, fino alla Fim dum mundo (1900), piena di profetica e altisonante oratoria, e alla Mulher de luto (1905), dove il G. L. tenta un'interpretazione spiritistica della vita e dell'oltretomba. Complessivamente il travaglio del suo spirito si esaurisce in una foga verbale, maledica e scomposta, e la sua poesia si rivela, una volta superate le circostanze politiche e sociali del tempo, troppo declamatoria e sonora, più polemica che lirica.
Bibl.: F. de Figueiredo, Hist. da litt. realista, 2ª ed., Lisbona 1924.