GOLF (dall'oland. kolf "bastone")
Giuoco nazionale scozzese, che ha una certa analogia con l'antico giuoco italiano del "pallamaglio"; lo si ritiene però generalmente originario dell'Olanda; si diffuse in Scozia nel sec. XV, e più recentemente in Inghilterra, dove in breve tempo divenne uno degli sport favoriti; ora viene praticato largamente anche in Europa, nell'America Settentrionale e nelle colonie inglesi; in Inghilterra e negli Stati Uniti il golf si è talmente diffuso che, per favorirne la pratica anche tra le classi popolari, sono stati istituiti numerosi campi di giuoco municipali.
Il golf in Italia. - In Italia il golf fu introdotto nel sec. XVIII dal conte d'Albany, che lo giocava a Roma, a Villa Borghese; in seguito un campo di giuoco regolare fu costruito a Roma, a Villa Doria Pamphilj. I primi circoli di golf furono fondati al principio di questo secolo a Roma, Firenze e Menaggio, e numerosi altri ne seguirono, cosicché ora quasi tutte le grandi città e i principali centri di villeggiatura ne sono dotati. I circoli sono affiliati alla Federazione italiana del golf, la quale fa propaganda per la diffusione del giuoco, si mantiene in contatto con le federazioni straniere, organizza le prove classiche nazionali e internazionali e agisce come autorità nazionale nell'applicazione delle regole (poiché la pratica del golf, specialmente nelle gare, presenta frequenti ragioni di controversie, a dirimere le quali vengono universalmente usate le regole emanate dal "Royal and Ancient Golf Club of St. Andrews", tradotte in italiano a cura dell'anzidetta federazione). Annualmente si giocano in Italia numerose gare nazionali e internazionali: la più importante è il campionato italiano.
Il giuoco. - Il giuoco del golf consiste nel mandare una piccola palla di gomma compressa da un determinato punto, chiamato "piazzuola di partenza" (tee) in una buca (hole), colpendola con bastoni appositamente foggiati; la buca, di cm. 10,5 di diametro, è situata in un piazzale erboso, che si chiama "piazza d'arrivo" (putting-green) e la sua posizione è segnata da una bandierina; la distanza compresa tra la piazzuola di partenza e la piazza di arrivo varia generalmente da una lunghezza di metri 100 a una lunghezza massima di m. 550, e assume in tutto il suo complesso il nome di "buca". Un campo di golf si compone di diciotto buche (eccezionalmente di sole nove), e tutto il terreno che costituisce l'insieme delle buche si chiama "percorso". I campi di golf (links) sono tracciati su terreno preferibilmente ondulato, e le varie buche disposte in modo da sfruttare le accidentalità naturali del terreno, come ruscelli, marrane, gruppi d'alberi, cespugli, ecc.; per rendere il giuoco più difficile e variato si usa costruire, specialmente in prossimità delle piazze d'arrivo, dei "banchi di sabbia". Per un percorso di diciotto buche occorre una superficie di terreno di almeno venticinque ettari. Un campo di golf richiede una manutenzione costante, specie per le piazze d'arrivo, che vanno giornalmente innaffiate e rullate.
Una partita di golf viene giuocata da due, tre o quattro persone, e consiste nel mandare la palla dalla prima piazzuola di partenza nella buca corrispondente, mediante colpi successivi; la buca è vinta dal giocatore che vi manda la propria palla nel minor numero di colpi; ciò si ripete per tutto il percorso, e la partita è vinta dal giocatore che ha al proprio vantaggio un numero di buche maggiore del numero di buche che restano da giuocare. Oltre a questa, che si chiama "partita a buche" (matchplay), ed è quella più in uso, vi sono altri tipi di partite, tra cui la "partita alla medaglia" (medal-play), in cui vince il giuocatore che compie l'intero percorso nel minor numero di colpi, e la "partita alla bandiera" (flag-play), che consiste nel compiere il maggior percorso in un numero prestabilito di colpi. Ogni giuocatore è provvisto d'un assortimento di almeno cinque bastoni (parte a spatole di legno e parte a spatole d'acciaio), che durante il giuoco vengono portati in un apposito sacco da un ragazzo che ha pure il compito di seguire con lo sguardo la traiettoria della palla, per poterla prontamente rintracciare (è interessante rilevare, a questo proposito, come un buon giuocatore possa facilmente far percorrere alla propria palla con un colpo, una distanza di oltre duecento metri). L'uso dei bastoni varia a seconda della posizione in cui si trova la palla, e della maggiore o minor distanza a cui la si vuole lanciare. I "colpi" (strokes) si possono raggruppare in tre categorie: colpi lunghi (long shots), che servono per far percorrere alla palla la maggior distanza possibile; generalmente vengono giuocati con bastoni a spatola di legno; colpi d'approccio (approach shots), che si giuocano in prossimità delle piazze d'arrivo, e colpi a imbucare (putts, short strokes) che si giuocano sulle piazze d'arrivo, per mandare la palla in buca; tanto per i colpi d'approccio quanto per i colpi a imbucare si adoperano esclusivamente bastoni a spatola d'acciaio. Per "tirare il colpo" il giuocatore si dispone di fronte alla palla, parallelamente alla direzione della traiettoria che questa dovrà compiere, impugnando il manico del bastone a piene mani; dopo aver mirato la palla, la colpisce con la spatola del bastone, facendo eseguire a questo un settore di cerchio, più o meno ampio a seconda della distanza a cui la vuole lanciare.
Bibl.: A. Massy, Le Golf, Parigi 1911; H. Vardon, How to play Golf, Londra 1924; A. Mitchell, The Essentials of Golf, Londra 1926; T. A. Ball, L'insegnamento del Golf, Parigi 1929; W. Park, The art of Putting, Edimburgo 1930; Bruniati, Il golf, Milano 1932.