Fofi, Goffredo
Saggista, critico cinematografico, teatrale e letterario, nato a Gubbio il 15 aprile 1937. Il suo interesse per il cinema si è accompagnato a una visione politica, anche militante, dei contesti culturali, all'indagine su altri territori creativi (la letteratura, il teatro) e a una curiosità verso il 'nuovo' e il 'culturalmente emarginato'. La sua personalità combattiva unita alla passione polemica, al disincanto critico, all'acuta sensibilità per il sociale, ha contribuito ad alimentare la sua tipica attenzione verso la 'letteratura della realtà'. La vivace attività di organizzatore culturale che lo ha sempre caratterizzato si è ripetutamente esplicata nell'ideazione di numerose riviste e nel fiancheggiamento critico di gruppi artistici, personalità, novità estetico-culturali con una predilezione per l'area creativa del Sud del mondo e del Mezzogiorno italiano. Dopo un periodo trascorso in Francia e a Torino, ha lavorato, negli anni Cinquanta e Sessanta, in campo pedagogico e sociale collaborando a importanti esperienze, come quella di D. Dolci in Sicilia e occupandosi del fenomeno dell'immigrazione dal Sud (L'immigrazione meridionale a Torino, 1964). Il suo impegno politico ha avuto particolare rilievo in riviste come "Quaderni piacentini" e "Ombre rosse", ma anche sulle pagine di periodici specifici come "Il nuovo spettatore cinematografico" o il francese "Positif". La sua vena di polemico osservatore dei mutamenti sociali e di provocatorio suscitatore di battaglie estetico-politiche lo ha portato ad analizzare impietosamente i vizi culturali nel cinema italiano (Il cinema italiano: servi e padroni, 1975), o a indagare la 'ricaduta' degli anni di piombo sulla rappresentazione cinematografica in Dieci anni difficili (1985), o ad analizzare anni più recenti in Sotto l'ulivo. Politica e cultura negli anni '90 (1998). Nel 1988 è stato coautore, con Morando Morandini e Gianni Volpi, di una Storia del cinema in tre volumi. Una visione eticamente pedagogica si rivela sottesa a Benché giovani. Crescere alla fine del secolo (1993) e La vera storia di Peter Pan e altre storie per film (1968-1977) (1994), mentre l'attenzione al nuovo nei vari campi artistici percorre Prima il pane. Cinema, teatro, letteratura, fumetto e altro nella cultura italiana tra anni Ottanta e Novanta (1990). Particolarmente originale è stata la sua 'rilettura' dell'universo comico ed espressivo di Totò in Totò: l'uomo e la maschera (1987), scritto con Franca Faldini, con la quale aveva curato nel 1979 i due volumi di L'avventurosa storia del cinema italiano. Nel 1995 con la pubblicazione di Come in uno specchio e Più stelle che in cielo ha intrapreso una personale rievocazione critica delle figure di grandi registi, attori e attrici della storia del cinema. La sua vocazione a individuare tendenze, personalità artistiche, mondi estetici, si è concretizzata negli anni Novanta nell'appassionata difesa critica di giovani autori di area siciliana o napoletana (come Daniele Ciprì e Franco Maresco, Roberta Torre, Mario Martone, Pappi Corsicato) impegnati nella ricerca di nuovi linguaggi cinematografici, o nella vicinanza a cineasti tardivamente riconosciuti o 'irregolari' come Gianni Amelio e Sergio Citti.