GOCE
– Acronimo di Gravity-field and steady-state ocean circulation explorer, satellite realizzato da un consorzio di 45 industrie in rappresentanza di 13 paesi europei, tra cui l'Italia, per la European space agency (ESA) nell'ambito del programma Living planet, e che costituisce il nucleo operativo della missione omonima per lo studio di dettaglio della gravità terrestre. Lanciato nel marzo 2009, in orbita insolitamente bassa (quota operativa di 250 km) per ottimizzare la rilevazione delle variazioni del campo gravitazionale, è stato progettato secondo il principio innovativo di realizzare uno strumento omogeneo di misurazione della gravità, effettuata insieme dal satellite e dal sistema degli elementi di controllo e dei sensori. Lungo 5 m, con sezione di 1 m2 e massa di 1050 kg, è attrezzato con sofisticati dispositivi di posizionamento, tracciamento e di compensazione delle forze non gravitazionali (per es., il trascinamento da aria residua e la pressione di radiazione). Porta a bordo un gradiometro a tre assi le cui prestazioni sono di elevato livello: misura di anomalie del campo di gravità con precisione di un milionesimo dell'accelerazione di gravità al livello del mare; rilevazione del geoide con la precisione di 1-2 cm; risoluzione orizzontale del campo di gravità misurato migliore di 100 km. GOCE costituisce la più avanzata missione spaziale per lo studio della gravità terrestre, da cui si attendono risultati in ambito oceanografico, della fisica della Terra solida, della geodesia e delle ricerche sul livello dei mari. La disponibilità di un modello più accurato del geoide consente migliori misurazioni della circolazione oceanica e delle variazioni del livello del mare (effetti peraltro in relazione con i cambiamenti climatici). Tra le ultime acquisizioni favorite dall'elaborazione dei dati ottenuti da GOCE, si segnala la prima mappa globale ad alta risoluzione del limite crosta-mantello (Moho), che offre nuovi elementi di analisi per lo studio della dinamica dell'interno terrestre.