GNOSEOLOGIA (dal gr. γνῶσις "conoscenza" e λόγος "discorso, trattazione")
Termine filosofico, designante la dottrina della conoscenza, usato per la prima volta, in latino (gnoseologia, sive scientia cognitionis), da A.A. Baumgarten. In Germania il termine è peraltro meno usato di quello corrispondente di Erkenntnistheorie, mentre negli altri linguaggi filosofici europei esso è corrente come l'altro. In quanto esame delle forme e dei limiti delle facoltà conoscitive, la gnoseologia si distingue in scienze particolari a seconda delle forme di conoscenza a cui si riferisce: si parla così, per es., di estesiologia (dal gr. αἴσϑησις "sensazione"), dottrina della conoscenza sensibile, di noologia (dal gr. νοῦς "intelletto"), dottrina della conoscenza intellettuale, di epistemologia (dal gr. ἐπιστήμη "scienza"), dottrina della conoscenza scientifica (nel senso fisico-matematico), ecc. La gnoseologia si distingue invece, in genere, dalla logica (che con essa esaurisce così l'intero dominio della filosofia teoretica), in quanto la prima tiene essenzialmente conto del carattere di realtà dell'oggetto del pensiero e valuta la capacità di quest'ultimo ad appropriarselo, mentre l'altra analizza e determina le sue leggi prescindendo dalla realtà del suo oggetto. S'intende però che tale distinzione non è valida per quelle filosofie che (come, per es. la crociana), considerando l'estetica come dottrina della conoscenza individuale e la logica come dottrina della conoscenza universale, le concepiscono come parti della gnoseologia, risolvendo in questa tutta la filosofia teoretica; o per quelle che (come la gentiliana) identificano senz'altro logica e gnoseologia, in quanto dottrina generale del conoscere. In ogni modo, per la stretta connessione che le formulazioni dei problemi gnoseologici hanno sempre avuta con quelle dei problemi logici e delle concezioni filosofiche in generale, la loro storia può essere seguita attraverso le storie della filosofia (v.) e della logica (v.).