OTTAVIO, Gneo (Cn. Octavius)
Console nell'87 a. C. Figlio di Cn. Ottavio, console nel 128. Ostile ai movimenti politici diretti al rinnovamento, fu dapprima edile. Eletto console, con L. Cornelio Cinna, nell'87, dopo il primo colpo di stato di Silla, doveva rappresentare la garanzia per la parte conservatrice accanto al rinnovatore e mariano collega. Quando Cinna ripresentò i provvedimenti legali di Sulpicio, O. si schierò contro le proposte del collega, e fra i varî mezzi costituzionali a sua disposizione, a preferenza del veto o del iustitium, preferì far esercitare l'intercessione dai tribuni della sua fazione, astenendosi persino dal presenziare al comizio. Interposto il veto tribunizio, Cinna incitò i suoi alla rivolta armata, ma O., raccolta una folla di partigiani, riuscì a ristabilire l'ordine, costringendo Cinna a lasciare l'urbe senza avere l'imperium militiae. O. ottenne che Cinna fosse posto fuori della legge dal senato, e come suffectus fece eleggere il flamine diale L. Merula, e, mentre il suo avversario si preparava alla riscossa, egli approntava la resistenza a Roma, chiamando in aiuto Gneo Pompeo Strabone (v.). O., bloccato in Roma da Cinna, Carbone, Sertorio e C. Mario, tentò inutilmente di trattare coi Sanniti per avere la possibilità di far venire in suo aiuto Metello; oppresso dall'assedio, dalla carestia, da una epidemia che lo aveva privato dell'aiuto di Pompeo Strabone, entrò in trattative con Cinna, e capitolò facendo ritirare i decreti contro di lui e contr0 Mario. Quando Cinna e Mario rientrarono in Roma da trionfatori, O. venne assassinato da un loro adepto, Censorino.
Bibl.: Drumann-Groebe, Geschichte Roms, IV, Lipsia 1908, pp. 239-40; M. A. Levi, Silla, Milano 1924, pp. 69-85; Cambridge Ancient History, IX, pp. 209 e 261 segg., anche per la più recente bibliografia.