MARZIO, Gneo (Cn. Martius)
Da Tito Livio (XXV, 12), sono conservati due Vaticinia Marciana. Nell'uno è predetta la sconfitta di Canne, nell'altro si raccomanda l'istituzione di ludi Apollinares (inaugurati nel 212) per ottenere la vittoria. Sebbene citati come prosa, i due vaticinî si possono restituire facilmente in esametri dattilici. Si pensò quindi a una tarda falsificazione. Ma versi esametri ricorrono già in età anteriore nei frammenti dell'Odissea di Livio Andronico (versi 25, 32, 35 Morel). Secondo alcune fonti i Vaticinia sarebbero stati scritti dai fratres Marci; secondo altre (per es., Tito Livio) da un solo vates Marcius. Il prenome è dato unicamente da l'esto. A un solo Marcius vengono anche attribuiti i praecepta Marciana che sono sentenze di contenuto etico. I frammenti in W. Morel, Fragmenta poetarum Latinorum, Lipsia 1927, pp. 6, 63 e segg.
Bibl.: H. Diels, Sibyllinische Blätter, Berlino 1890; G. De Sanctis, Storia dei Romani, III, 2, Torino 1917, p. 369.