LENTULO MARCELLINO, Gneo (Cn. Lentulus Marcellinus)
Uomo politico degli ultimi anni della Repubblica. Esponente del partito aristocratico, fu pretore nel 59 a. C. e, successivamente, propretore in Siria; nel 53, console. Egli sarebbe raffigurato in una testa del British Museum proveniente da Cirene.
La scultura è stata ritrovata nel tempio di Apollo di quella città, inserita in un alto piedistallo marmoreo fissato ad una base, questa conteneva un'epigrafe che è servita di base per l'identificazione della testa.
Il personaggio ritratto ha collo lungo, fronte larga e prominente, capelli ricciuti su un cranio tagliato posteriormente per un pezzo aggiunto, circondati da una benda; il naso è abraso. Sarebbe singolare peraltro che un propretore romano si facesse raffigurare cinto della benda caratteristica dei diadochi e sarebbe difficile spiegare il motivo della gratitudine dei Cirenei per un propretore in Siria.
Gn. L. M. fu magistrato monetale nel 74 a. C. (E. Babelon, i, p. 414, nn. 50, 51, 52, 53), assumendo una carica che era già stata del padre, il cui prenome era Publio (per la monetazione di questi v. Babelon, i, p. 400, nn. 25, 26, 27), e che sarebbe stata del figlio, anche lui prenominato Publio. Quest'ultimo coniò un tipo con la testa di Claudio Marcello (E. Babelon, i, p. 427, n. 69) (v.). È accaduto che ad un busto viennese (Belvedere, n. 105), vagamente rassomigliante al profilo di Claudio Marcello, sia stato dato il nome di Marcellino, equivocando tra il nome del monetiere e l'effigie del suo antenato. Sullo stesso errore si basa, a detta del Bernoulli, la denominazione di Marcellino data ad un intaglio fiorentino (Gori, Mus. Flor., Gemme, 42, 7).
Bibl.: J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., I, Stoccarda 1882, p. 182; E. Babelon, Monnaies de la Republique Romaine, I, Parigi 1885, p. 414 e 427; E. Rosenbaum, A Catalogue of Cyrenaican Portrait Sculpture, Londra 1960, pp. 40-41, n. 11, Tav. XI.
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