AGRICOLA, Gneo Giulio (Cn. Iulius Agricŏla)
Nacque a Forum Iulii (Fréjus) il 13 giugno del 40 d. C. (Tac., Agr., 44) da Giulio Grecino, condannato a morte da Caligola per essersi rifiutato ad una falsa delazione, e da Giulia Procilla, che, rimasta vedova, attese a Massilia (Marsiglia) all'educazione del figlio (ibid., 4). Tribunus militum in Britannia sotto il comando di Svetonio Paolino (ibid., 5), ritornò probabilmente con lui nel 61 a Roma, ove sposò Domizia Decidiana (ibid., 6). Questore nella provincia d'Asia nel 64 (?), non venne meno alla più scrupolosa onestà (ibid., 6). Fu tribuno della plebe nel 66 (ibid., 6), pretore nel 68. Nell'anno stesso Galba lo elegge revisore dei beni sacri (ibid., 7). Nel 69, mentre corre a rendere l'ultimo tributo alla madre vittima di un'incursione di Ottoniani nel territorio di Albintimilium o Intimilium (Ventimiglia), avuta notizia della proclamazione a imperatore di Vespasiano, si dichiara per lui (ibid., 7). Da Muciano, che reggeva lo stato in assenza di Vespasiano, è incaricato di reclutar soldati non si sa dove. Indi passa al comando della legione XX Valeria Victrix in Britannia (ibid., 7). Fu nominato patrizio daVespasiano nel 73; legato nell'Aquitania dal 74 al 76 (ibid., 9); consul suffectus e pontefice nel 77. In quest'anno dà in moglie a Tacito la propria figlia (ibid., 9). Legatus Augusti pro praetore in Britannia forse a partire dall'estate inoltrata del 77, sconfigge gli Ordovìci e, con ardita scorreria (ibid., 18), costringe alla pace gli abitanti dell'isola Mona (Anglesey). Nel 78 ottiene la sottomissione volontaria di parecchie tribù, e procede a romanizzare la provincia (ibid., 20-21). Nel 79 si spinge sino all'estuario del Tanaus (ibid., 22). Nell'80 (ibid., 22) fortifica l'istmo tra la Clota (Clyde) e la Bodotria (Forth). Nell'81 attacca alcune tribù a settentrione della Clota, e concentra le truppe nella parte occidentale della Britannia (ibid., 24) in previsione d'un attacco contro l'Hibernia (Irlanda). Nell'82 si spinge con la flotta nella Caledonia orientale oltre la Bodotria, e respinge attacchi nemici (ibid., 25-26). Nell'83 riprende la spedizione contro i Caledoni, che vince in sanguinosa battaglia presso il monte Graupio (ibid., 29-37). Poco dopo la flotta romana compie la circumnavigazione della Britannia (ibid., 38). Nell'84 Domiziano fa decretare al generale vincitore le insegne del trionfo e gli altri onori (ibid., 39). Deposto il comando, Agricola si ritira a Roma, e, temendo l'invidia dell'imperatore, rinuncia al diritto di sorteggio delle provincie di Africa e d'Asia (ibid., 47). Muore il 23 agosto 93 (Tac., Agr., 43; Dione, 66, 20). La voce pubblica accusa Domiziano d'averlo fatto avvelenare (Tac., Agr., 43; Dione, 66, 20).
Bibl.: L. Urlichs, De vita et honoribus Agricolae, Würzburg 1868; Klebs-Dessau, Prosopographia imperii Romani, II, p. 161; Gaheis, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., X, p. i, coll. 125-143; F. Haverfield, Ford Lectures on the roman occupation of Britain, a cura di G. Macdonald, Oxford 1926, p. 112 segg.; B. W. Henderson, Five Roman emperors, Cambridge 1927, pag. 75 segg.