Gnatostomi
Vertebrati muniti di bocca mobile, con mascelle articolate, così definiti sulla base del metodo di classificazione che prende in esame lo sviluppo delle mascelle. Secondo tale classificazione si distinguono: (a) Agnati (con bocca fissa, privi di mascelle), che comprendono lamprede e missine (i cosiddetti Ciclostomi): sono considerati i Vertebrati più primitivi, ovvero i più simili ai Vertebrati ancestrali. Oltre alla mancanza di mascelle, le ;loro caratteristiche includono: assenza di pinne pettorali e pelviche pari; permanenza della notocorda anche nell’adulto; assenza di scaglie; assoni sprovvisti di mielina; (b) Gnatostomi, che comprendono Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli, Mammiferi. Essi comparvero ca. 450 milioni di anni fa. I primi Gnatostomi sono stati i Placodermi, pisciformi muniti di ;bocca mobile, formata da mascella e mandibola articolate fra loro, e armata di denti, che permetteva di ridurre in pezzi una vasta gamma di cibi vegetali e animali. Le caratteristiche degli Gnatostomi sono quelle di avere narici pari, cinque fessure branchiali (almeno durante lo sviluppo embrionale), e una serie di archi viscerali o branchiali, il primo dei quali è detto arco mandibolare ed è considerato la struttura che ha dato origine alle mascelle. Secondo questa idea, da un ipotetico arco mandibolare tipico dei primi Agnati si sarebbero originate la porzione dorsale o cartilagine palatoquadrata, e la porzione ventrale o cartilagine mandibolare (cartilagine di Meckel). L’arco ioideo, anch’esso originatosi da un arco branchiale ancestrale, provvede alla sospensione dell’arco mandibolare, ancorato al cranio. Tutti i membri di questo gruppo possiedono inoltre guaine mieliniche intorno agli assoni dei loro neuroni. Questo permette una trasmissione molto veloce dell’impulso nervoso, una caratteristica importante per l’evoluzione di una vita attiva, al pari delle mascelle.