Vedi GNATHIA dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
GNATHIA (v. vol. iii, p. 967)
Dal 1963 la Soprintendenza alle Antichità della Puglia conduce annualmente campagne di scavo nell'antica città di G. con il duplice fine di un'esplorazione organica e di una sistemazione della zona dal punto di vista turistico.
Sotto la direzione di N. Degrassi fu scoperto accanto al Foro un edificio ellissoidale il cui asse maggiore misura 40 m e in cui è da riconoscere un piccolo anfiteatro o un luogo per riunioni; furono messe in luce le fondazioni di una basilica più antica, sotto le due precedentemente scoperte dal Quagliati, con altro pavimento in mosaico policromo; fu scoperto un altro lungo tratto della Via Traiana.
Nella zona detta dell'agorà ellenistica, delimitata da due lunghi portici dorici e trasformata in epoca imperiale, furono messi in luce una serie di botteghe e un sacello dedicato al culto di divinità orientali: notevole in questo ultimo il rinvenimento di un'ara in pietra, con iscrizione dedicatoria posta da un sacerdos Matris Magnae et Syriae deae e di una testa in marmo raffigurante una divinità maschile con berretto frigio, probabilmente il dio Attis, databile in epoca adrianeo-antoniniana.
Nelle campagne di scavo 1965-66, sotto la direzione di A. Stazio, l'esplorazione si è svolta in due aree distinte: sull'acropoli e nella zona degli edifici pubblici. Sull'acropoli, cinta da fortificazioni, una breve campagna di saggi stratigrafici permise di esplorare parzialmente l'insediamento più antico, già individuato nel 1940. Nei fondi di capanne, costituite da uno zoccolo di fondazione di pietre e da un elevato di argilla e stramaglie sorretto da un'ossatura di pali, fu rinvenuto vasellame di impasto bruno di tipo subappenninico. Altri saggi, sempre sull'acropoli, condussero alla scoperta di una struttura di pianta rettangolare (m 18,30 × 11,20) probabilmente un edificio templare dallo stilobate con profilature.
È stato anche individuato e scavato un grande criptoportico, ritenuto da alcuni una cisterna.
Negli ultimi anni infine, sotto la direzione di A. Stazio (1967) e di F. G. Lo Porto (1968-69) l'esplorazione archeologica dell'antica G. si è svolta con il programma di individuare il tessuto urbano della città e la cinta muraria con eventuali porte, anche allo scopo di datare le fortificazioni della città. Nell'ambito di tale programma è stata recentemente individuata e messa in luce una strada secondaria che partendo dalla Traiana si dirige verso l'interno con andamento EO. È stata anche messa in luce una porta nella cinta muraria a NO, proprio sull'angolo: la sua epoca di costruzione sembra potersi porre, in base ai dati forniti dai saggi stratigrafici, intorno alla fine del sec. IV a. C.
Nel quartiere di abitazione di epoca imperiale lungo la Traiana sono state scoperte varie tabernae; notevole una costruzione che probabilmente è da identificarsi con una piccola fornace di vasaio; numerosi i vani di abitazione, forniti spesso di cisterne e pozzi, cortili lastricati, ecc. Sotto il livello delle abitazioni di epoca romana sono state scoperte numerose tombe scavate nella roccia, appartenenti alla necropoli messapica preesistente nei secoli IV-III a. C., tra cui particolarmente interessante una tomba con iscrizione messapica e corredo funerario di vasi a "trozzella". Sempre nella stessa zona è da segnalare il rinvenimento recentissimo (autunno 1969) di una nuova e grande basilica paleocristiana a tre navate, che conserva resti del pavimento in mosaico bianco decorato con motivi geometrici ed elementi vegetali policromi. Per la sua costruzione furono riutilizzati vani del III-IV sec. d. C.
Le ultime fasi dell'indagine esplorativa sono state condotte con il costante ausilio dei moderni metodi della prospezione aerea e della geofisica.
Anche i più recenti scavi hanno restituito interessanti materiali, tra cui vasi indigeni a "trozzella", ceramica di fabbrica àpula, vasellame di uso comune, numerosissime monete, soprattutto di epoca imperiale, un ritratto virile in marmo della fine del I sec. a. C., pezzi architettonici. Tutto il materiale (e quello dei precedenti scavi) troverà presto una sistemazione in situ, in un Antiquarium di prossima costruzione.
Bibl.: Atti del convegno di studi sulla Magna Grecia, i, 1961, passim; II, 1962, passim; IV, 1964, pp. 173 ss.; 227 ss.; V, 1965, pp. 241 ss.; F. Biancofiore, in Not. Scavi, 1965, pp. 288 ss.; L'Antica Egnazia, Fasano 1966 (guida alla Mostra di Egnazia, a cura della Soprintendenza alle Antichità della Puglia).