glutammato
Amminoacido non essenziale, utilizzato tra l’altro dalle cellule nervose come neurotrasmettitore eccitatorio. Le principali vie glutamatergiche sono: quelle in uscita dalla corteccia cerebrale e dirette verso le strutture sottocorticali, quelle dei nuclei olivari inferiori verso il cervelletto, la via perforante dalla corteccia temporale mediale all’ippocampo, e i circuiti interni dell’ippocampo stesso. Il glutammato agisce stimolando due tipi di recettori post-sinaptici di tipo ionotropico, ovvero legati a canali ionici selettivi: (a) AMPA (α-amino-3-hydroxyl-5-metil-4-isoxazole propionic acid); (b) NMDA (N-methyl-D-aspartic acid), e costituisce il meccanismo di base del potenziamento e della depressione a lungo termine nell’ippocampo. Riconosciuti in numerosi tipi di neuroni che impiegano come neurotrasmettitore il glutammato, questi due fenomeni sono considerati come i meccanismi base per l’immagazzinamento delle informazioni e come i primi processi che permettono di fornire una spiegazione neurobiologica a fenomeni quali l’apprendimento e la memoria. Per l’induzione di questi processi la sinapsi deve ricevere una serie di stimoli in rapida successione, un tetano, come si dice. Se la frequenza di questi stimoli sarà alta, per es., 100 Hz, potrà svilupparsi una LTP (Long term potentiation), se sarà bassa (〈10 Hz) una LTD (Long term depression). Qui la plasticità non riguarda solo il terminale presinaptico ma la sinapsi nel suo complesso. La stimolazione da parte del glutammato della struttura postsinaptica, con aumento della concentrazione del Ca2+, induce infatti l’immediato invio di un segnale retrogrado, costituito probabilmente dal messaggero gassoso NO (ossido nitrico). (*)