globalista
s. m. e f. e agg. Sostenitore della globalizzazione; a essa relativo.
• Eppure la nostra storia, il nostro ambiente, i pregiudizi e gli schemi culturali ereditati per luogo di nascita e di educazione, continueranno ad esercitare un potente magnetismo, a condizionarci nei pensieri e nelle azioni (basta pensare alle polemiche scoppiate in questi giorni nel nostro Paese dopo la decisione di accorpare alcune Province). Di questo non sembrano perfettamente consapevoli i governi che nel festival dell’ideologia globalista hanno pensato bene di comprimere se non annullare l’insegnamento della geografia. Come per esempio i nostri. Nelle scuole italiane questa disciplina è residuale, ancillare, quasi umiliata. (Lucio Caracciolo, Repubblica, 4 novembre 2012, p. 42, Cultura) • Ulteriore dimostrazione è l’abbattimento dell’aereo militare russo impegnato nei bombardamenti in Siria. L’ordine di abbattere il jet in base alle regole d’ingaggio dell’esercito è giunto dal premier turco, informato della violazione dello spazio aereo dal capo di Stato maggiore, Hulusi Akar. Per il nuovo ordine mondiale i nemici rimangono [Bashar al-]Assad e [Vladimir] Putin. Poco importa se i jihadisti, armati e pagati dai globalisti, stanno spargendo odio, sangue e terrore in giro per l’Europa. (Tatiana Ovidi, Giornale d’Italia, 25 novembre 2015, p. 5, Esteri) • Il programma di «democrazia sovrana» di [Vladimir] Putin è fumo negli occhi per i fautori della globalizzazione liberale. Per questa ragione, sono le élite globaliste e non i popoli europei a dover temere la Russia e un mondo effettivamente multipolare. (Paolo Borgognone, Verità, 14 ottobre 2016, p. 14).
- Derivato dall’agg. globale con l’aggiunta del suffisso -ista.
- Già attestato nella Stampa del 10 gennaio 1951, p. 1, Prima pagina (Luigi Salvatorelli).